Collage






















Miles away

“Excuse me, Sir. Where is my home?”

“Your home? Uhh! It's miles away!”

Quando vivi in un Paese straniero credi di avere due lingue per esprimerti: quella del cuore e quella del culo. Quella del cuore è la tua lingua madre ... Parli, e anche senza la tua volontà dici delle cose istintive, ma di senso compiuto. Invece la lingua del culo è frutto della fortuna che hai per averla imparata. Le sue parole però ti sembrano scoregge se non è il pensiero a controllarle.

Con la lingua del cuore ci si sente già sicuri e preparati ... Con la lingua del culo invece ci si sente insicuri

Ciò che mi manca di più di vivere fuori dall'Italia ... è ... lo spirito di vivere ogni momento con curiosità, la possibilità di avere grilli per la testa e di potermi permettere di saltare con loro.

... non bisogna mai confondere i fini con i mezzi. E il denaro non è uno dei miei fini, anche se senza mezzi non potrei avere fini.

... non ho abbandonato quello spirito di avventura e di curiosità ... Il problema è che questo spirito non è ben accetto in questo Paese ... nulla è più temuto di chi vuol cambiare.

... è una delusione quando vedi che nel tuo Paese non ci sono né speranza, né futuro. Certo, finché si lavora si ha l'illusione che tutto sia sotto controllo e che prima o poi la situazione cambi.

... ho l'impressione di non essere mai tornata da Londra, ma nemmeno di essere mai partita. Cammino e non vedo i passanti, ... a Londra camminavo e i passanti non vedevano me.

“Miles away. My home is miles away.”





















Briciole di ... progresso

Lo chiamano progresso, ... passaggio da una schiavitù ad un'altra: dalla schiavitù della povertà e della fame a quella della ricchezza e della competitività ... la transizione da un lavoro da schiavo alla schiavitù da lavoro.

In una società progredita non si dovrebbe cessare di esistere, perché completamente assorbiti dal proprio lavoro o perché rifiutati dal lavoro stesso.

In passato si era costretti ad emigrare, ma per fame, disperazione. Ora si emigra, per business o per lavoro. In passato si partiva non lasciando nulla ... Ora si parte e spesso si lascia tutto ...

si hanno agi, casa, si mangia bene e tuttavia si è costretti a partire.

... qui ... ci ha portato il progresso?

... una volta si cantava “aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più...” ora si canta “caro amico, siediti e aspetta che finiamo di ingozzarci. Se sei fortunato avanza qualcosa.”

Briciole, nient'altro che briciole ci lascia ciò che abbiamo chiamato progresso.

... la vita dell'uomo è migliorata, ma soltanto perché è diventata più semplice, meno faticosa, ma non più libera.

Il progresso ci mostra la vita come una successione di mete parziali: esami, diplomi, laurea, matrimonio, figli ... Ci induce a preoccuparci di toccarle una dopo l'altra, senza accorgerci di quanto avviene lungo la strada, senza mostrarci di fatto la vita stessa e cosa avviene all'ecosistema.

Il progresso ci mostra quali falliti se ne restiamo fuori ... ma di fatto l’unico modo in cui ci rende falliti è privandoci della capacità di farci sentire e vedere al di fuori di esso.





















Trem-ore

Tremo. Non riesco a smettere di tremare ... Forse è arrivata la mia ora?

E mi sento come se avessi aspettato per ore alla fermata di un bus che tarda ad arrivare.

L'istinto mi conduce a salire sulla prima vettura ... Ma poi penso che nel secondo bus si potrebbe viaggiare più comodi.





















Dis-Illusione

Ti vendono le idee, come se stessero vendendo i cellulari: lo stesso tono, lo stesso modo di parlare. E poi si arriva sempre lì: “se volete sostenerci, dateci i soldi”

circoli, associazioni ...

... dietro le parole spesso non c'è nulla di diverso: sono gli stessi uomini che essi criticano, ... con altri abiti, ... la stessa ipocrisia, sotto diverse maschere.

... alla società non servono nuove idee e progetti, se ... vengono trattati allo stesso modo dei prodotti commerciali.

la società è un palcoscenico ... ci sono gli attori, che sebbene non siano spinti da compassione o solidarietà, ti offrono momenti catartici ... Non si possono infatti esprimere veri sentimenti se si agisce non spinti dai propri pensieri, ma da spirito di associazionismo o realizzazione personale.

... occorre chiarire a sé stessi se si vuole collaborare per i propri ideali, per associazionismo o per fini di utilità sociale.

...se il progetto non dovesse andare in porto non vedo altra strada se non quella ... all'aeroporto.

Andare lontano non significa trovare quello che si sta cercando, ma trovare una ragione per non voler più tornare indietro.





















Fuga da ...

Persa, nel mare dei pensieri ... in balia delle mie forze, le sole su cui posso contare ...

Osservare i luoghi con curiosità, senza rancori, senza giudizi, ma senza l'indifferenza di chi percorre la stessa strada, con gli stessi occhi.

Una breve vacanza ... ora torno, e mi sento confusa.

... odio questa realtà virtuale che, se è vero che mi unisce a persone distanti, mi allontana da chi è vicino.

Tante cose ho detto e molte altre sono già state espresse da pensatori, filosofi … Tuttavia, mi chiedo come mai si continui a navigare nel fango ...

... puro autolesionismo sostenere l'idea di un mondo più equo se poi si acquistano prodotti dalle multinazionali ...

... è molto faticoso essere coerenti con ciò in cui si crede.

Forse la mia idea coincide col desiderio di voler fuggire dalla società attuale.

se non posso, o non oso, fuggire dalla società, devo fuggire dai miei ideali, passando all'altro estremo. Un lavoro totalizzante ...

una vita individualista dove ognuno è per sé ed il sistema è per tutti.

vorrei tanto una situazione intermedia. Un'alternativa agli estremi SOCIETÀ-NATURA contro SOCIETÀ-ARTIFICIO ... Una vita senza privazioni individuali, sociali o ideali.

Forse è il caso di fuggire di nuovo ... Se resto ferma sento di essere in pericolo ...





















Rivol-lusione

“Perché allora non ci si ribella a questo moto di deriva della società? La spiegazione principale sta nel potere dell'attuale sistema di generare illusioni.” Ivan Illich ...

... grazie alle illusioni si può essere sfruttati...

... se abbiamo aspettato tanto, non vuol dire che siamo disposti ad aspettare ancora ...

diciamo basta. Basta! Non facciamo più un lavoro non retribuito con l'illusione di poter essere assunti prima o poi.

...i sadici campano grazie all'esistenza e all'appoggio, anche involontario, dei masochisti.

... il mio comportamento masochista induce lo sfruttamento del masochismo.

Se ci accorgiamo che in casa il cibo è andato a male, che facciamo: lo mangiamo? ... accettare di mangiarlo ... è forse come avvelenarci da soli

E' inutile continuare a fare ciò che si è sempre fatto, ma in una situazione diversa, illudendosi che prima o poi le cose torneranno come prima.

Non si aboliranno mai i privilegi, le baronie se li si alimenta, anche involontariamente.

... perché si temono le utopie se si vive inebetiti da altre illusioni?





















Autotomia

... non c'è cicatrice che non possa essere coperta in futuro da un bel tatuaggio.

Mi sento come una lucertola dopo un'autotomia: ho perso la coda, ma proseguo incurante, sapendo che pian piano la coda si riformerà.

Spero in un cambiamento. Spero nel “movimento”.





















La sala verde

... il bisogno la cui soddisfazione dipende dagli altri. Il dolore più atroce di chi attende e non subisce nulla.

Ammalarsi in questo periodo richiede lottare affinché il tuo bisogno non divenga così urgente da dover subordinare la tua esistenza alla disponibilità delle risorse sul mercato. La stessa lotta di un disoccupato, per sopravvivere.

l'idea è terribile. L'idea di affidarsi completamente a qualcuno, a tal punto da perdere i sensi, la propria coscienza. Offrire a qualcuno la possibilità di porre fine alla tua esistenza, in un secondo, con il tuo consenso, nel tuo letargo. O risvegliarsi e non ricordarsi nulla.





















Il complotto

Un complotto, ma si tratta davvero di un complotto o di una mia visione romanzata della situazione?

E così rimango senza nessuna proposta scritta, con i miei dolori ...

... non so con chi posso lamentarmi, chi posso insultare.

il sistema è un'entità da cui ognuno pare sfuggirne al controllo.





















L'unica certezza

... si teme la morte quando è l'unica certezza che abbiamo in questa vita ... Non è forse l'incertezza che dovremmo temere?

A chi importa se offriamo un funerale di lusso se abbiamo sempre contribuito ad una vita di miseria?

E' incredibile come un'etichetta ti condizioni la vita. Paziente, degente, malato. Stereotipi che stereotipizzano la tua vita.

Definitemi malata e sarò incurabile. Chiamate delinquente un ragazzino monello e vedete che tra qualche anno finirà in prigione.

E se assorbo l'etichetta, vivo alla mercé altrui ... il solo modo per cambiare e non subire il cambiamento è togliere ogni etichetta ...

... l'unica preoccupazione che si ha è che non si abbiano abbastanza soldi da spendere, ma non che non ci siano abbastanza possibilità per ricominciare a vivere ...

Presupposto per migliorare la nostra vita e puntare verso il progresso umano.

Giudichiamo i criminali, i ladri, gli spacciatori, le prostitute. “Han solo da cambiar mestiere”. Già, facile. Non riusciamo a cambiare il nostro ... figuriamoci cosa può fare una puttana ...

In una vita sola, non c'è mica tempo per cambiare dal momento che fin dalla nascita ti dicono: “Il tempo è denaro” e non “Il tempo è vitale” ... ci etichettiamo, perché non abbiamo neanche il tempo per pensare e poi perché il pensiero è pericoloso, in quanto sconvolge la nostra stessa esistenza.

... togliamo anche le etichette “Vita” e “Morte” ... morte è la nostra meta certa nell'incertezza della vita.





















Pensieri paramagnetici

Contro la paura e l'ipocrisia, bisognerebbe adottare lo stesso espediente: l'indifferenza.

Se ci si ferma pensando “ho paura, non posso” allora si è già deciso la propria sorte. E ... si è già deciso la propria sorte se ci si fa influenzare dal giudizio degli altri.

Le paure sono irrazionali, e fanno sorridere chi non le condivide.

... riprende il bombardamento. Le emissioni radio di quel macchinario ... sono accompagnati da pensieri “paramagnetici”.

“Pain is so close to pleasure” ... Freddie Mercury. Sia il dolore che il piacere stordiscono, sconvolgono, alienano, impediscono di pensare e di vivere in tranquillità. E ... dopo il piacere ... la tristezza e ... la ricerca di nuovi piaceri ... mentre si prova dolore si è impazienti, si aspetta soltanto di raggiungere il culmine, per liberarsene ...

Il dolore e il piacere condividono una situazione di malessere, anche se in momenti diversi. Il malessere segue il piacere mentre il dolore lo accompagna.

Il piacere è la soddisfazione di un desiderio. Il dolore invece è l’espressione di una ripugnanza ... sia il piacere che il dolore possono essere accompagnati dalla gioia.

E poi penso che non ho paura. Non mi spaventa più l'esito di nessun esame ...

...Libera da ogni conoscenza. Libera di cogliere gli stimoli dall'esterno, senza auto-soffocazione per ansie e paure per ciò che possiedo. Vivere, dimenticandomi di me, dimenticandomi di sapere, dimenticandomi delle posizioni che occupo, usando soltanto le mie capacità di sperimentare ed immaginare.





















Pensieri, riflessioni, letture e poi?

Ogni tanto è bene soffermarsi sui motivi che mi inducono a continuare a scrivere su questo blog ...

... credo molto nel potere della narrazione, anche a scopo terapeutico.

... voglio scrivere ciò che mi pare, senza censure ...

... scrivere la mia autobiografia ... non vuol solo dire fermarsi a riflettere, ma anche fermarsi a formalizzare, staccandosi dalla propria vita stessa ... cercare di dare un senso a ciò che mi sta capitando in questo momento. Dare senso al passato è molto più facile, grazie all’esperienza

... dare senso al momento è un po’ come trovare il senso alla singola goccia del mare, aldilà del senso che la singola goccia ha come costituente dell’essenza del mare stesso. Eppure mi giova scrivere, anche se spesso mi turba.

Il narratore è ... il protagonista di una storia che sta scrivendo senza sapere come andrà a finire ... Il protagonista si sente in balia del suo vivere ... il narratore del suo scrivere.

Rifletto ... Il rapporto dell’individuo con il mondo è stato caratterizzato dal possesso e dalla proprietà ...

... l’attuale sistema sia basato sull’egoismo e non sulla condivisione, sul possesso delle cose anzichè sull’esperienza umana.

... genitori dicono ai figli “prendi voti alti” non “impara”. Studenti ... rimangono estranei a ciò che viene loro insegnato ...

Individui ... hanno paura a mutare la propria opinione o la propria abitudine, perchè percepita come possesso ...

Il sistema didattico ... mira ad educare ad avere conoscenza come possesso, dietro al quale ripararsi e identificarsi.

Matrimoni ... seppur inizialmente basati sull’amore, si trasformano in una società fondata sui beni comuni della coppia: denaro, rango sociale, una casa, dei figli.

... l’atteggiamento di possedere il proprio corpo anzichè essere il proprio corpo, ... quando si sta male lo si affida completamente nelle mani di chi può ripararlo.





















Presenza o differenza?

... dietro ogni mio sbaglio e ogni mio comportamento inadeguato si nasconde un disagio. Un disagio di cui il giorno dopo mi vergogno, ma che nell’istante in cui lo provo mi avvolge, mi fa star male, mi trascina con sè.

... in un ambiente in cui mi sento a disagio, non riesco a far presenza, ma mi ostino a voler essere differenza ...

... Mi sono comportata male, ma in realtà reclamo solo un po’ di fiducia

Un semplice intervento, semplice per i medici, come per me lo sono le statistiche ...

è una bazzeccola ... Ma la sensazione è ... andare in banca a prelevare soldi dal conto corrente. Sia che prelevo 100 o 1000 euro, mi ritrovo sempre con meno soldi.





















I have a need ...

Finchè c’è vita c’è ... bisogno.

Categorie, classificazioni, teorizzazioni: bisogni primari, secondari, collettivi, individuali ... nulla mi aiuta a capire veramente cosa mi serve adesso.

Stanca ... Un viaggio? Un viaggio dà maggiori benefici ad un apparecchio in funzione, attaccato ad una postazione fissa ... assomiglio ad un apparecchio che, staccato dall’adattore, sta lavorando con la propria batteria interna e che cerca una posizione dove attaccarsi prima che finisca la propria autonomia. Il viaggio non farebbe che ridurre la mia autonomia.

A volte si sente l’esigenza di guardare all’esterno per trovare una risposta interna. Ma al momento ... sento l’esigenza di guardare all’interno per trovare una risposta esterna.

Ho bisogno di cure ...

... a volte si crede di aver bisogno dell’ospedale, quando si necessita di un viaggio, altre volte si crede di aver bisogno di un viaggio e invece si necessita dell’ospedale.





















Morendo ...

Morendo .... stiamo lentamente morendo ... abbiamo paura ... abbiamo paura di spendere ... abbiamo paura di investire ...

... abbiamo ricchezza, ma non abbiamo reddito ... perdiamo tempo in cazzate ... per non pensare che stiamo morendo ... pensiamo ad andare avanti, ma non ci importa di progredire

... la recessione ... del nostro cervello, dopo lavaggi di testa di marketing, poi di spread ... se non ti pagano non ti conviene lavorare ... ma se non lavori cosa fai?

... la mutualità non può esistere nell’attuale sistema ... e forse non è mai esistita ...

... chi ha preso è stato fortunato e adesso se lo tiene ...

... loro sono i malati ... chi non conosce i privilegi è sano, più forte, è più flessibile ... loro ormai sono vecchi e ti chiedono ...

... morendo ... anche loro moriranno ... potessero morire con dignità, almeno ... se si deve morire, perchè non c’è più niente da produrre, allora perchè non riducono il divario tra di noi?

... tutto è superfluo rispetto alle tenebre che ci attendono .... e invece non solo non ci avviciniamo ... ma ci insultiamo ...

... non siete in grado di far nulla per chi muore nel fango ... ammettete i vostri limiti ... ma ... non insultate

... non dite ai barboni che puzzano se non ve la sentite di offrire loro aiuto ... la loro puzza è la misura della distanza tra voi e loro ... se vi dà fastidio, riducetela!





















L'ineluttabile debolezza dell'hardware

... priorità che si dà alla destinazione da raggiungere rispetto al sano mantenimento del veicolo stesso.

L’hardware ha una vita limitata, ma il software no ...

... il proprietario della macchina ... se vuole produrre software più a lungo, deve curare l’hardware. Senza hardware, niente software ...

Il proprietario si chiede: quanto manca alla meta e non quante mete potrà raggiungere in futuro. Il proprietario vuole minimizzare la distanza che lo separa dall’obiettivo attuale ...

Meglio finire quell’unico software ...

Un unico software ... può “reincarnarsi” in altri ... hardware. Un unico hardware, ... sarà soltanto un unico hardware

Lo chiamano hardware, ma in realtà non è così “hard”. E’ la parte debole della macchina, la più vulnerabile. Quando si rompe, spesso non c’è nulla da fare ...

Il proprietario è troppo distratto ed allo stesso tempo troppo concentrato nel suo percorso per rendersi conto di quanto l’hardware sia malandato.





















Venalitá

Chissà quanto valgono le mie prestazioni ...

Tutti i giorni ci vendiamo, senza rendercene conto, dando qualcosa di noi in cambio di denaro ...

E c’è chi si sente scandalizzato a sentir parlare di prostituzione, mentre ciò che dovrebbe scandalizzare veramente è lo sfruttamento.

Eppure lo sfruttamento è quotidiano ...

... se il mercato ci svaluta allora è meglio vendersi in proprio ...

... è veramente imbarazzante prezzarci, schiavi della nostra stessa valutazione.

Nell’attuale “regime” il lavoro non è un diritto. Ma la vita sì ... se nessuno mi offre un prezzo ... allora devo proporlo io.

... l’alternativa a vendersi è farsi sfruttare ... in una dimensione più “umana” si dovrebbe poter scegliere tra minor fatica o maggior guadagno. Ma come liberarci dalla schiavitù del mercato?





















Riflessione volontaria

La legge del più forte sembra la legge di chi segue le mode, di chi vive dietro la propria immagine, di chi accetta e basta, di chi crede perché si deve credere, di chi segue gli altri senza nemmeno chiedersi dove sta andando.

Chi è morto per sostenere le proprie idee era più forte o più debole?

Diversi progetti bollono in pentola, ma non mi è chiaro quali verranno serviti in tavola o vuotati direttamente nell' "immane vaso".

Tempo ... prezioso ... anche se questo "ciò" non dovesse concretizzarsi in un "cioè".

... il fatto che io non percepisca uno stipendio, non vuol dire che il mio lavoro non valga un accidenti ...

L'apparente mancanza di motivazione del candidato per un lavoro diventa infatti l'alibi per il pregiudizio del datore di lavoro. Dietro ... “Non è motivato ... si cela ... “è troppo brutto, troppo vecchio e troppo stronzo”. Pregiudizi.

Non c'è lavoro. Siamo ormai tutti vecchi, ignoranti, incompetenti. Non siamo abbastanza flessibili per il mercato. Non siamo efficienti. Non sappiamo le lingue straniere. Ma ... per i progetti di volontariato siamo tutti impiegabili, tutti giovani, competenti, eruditi, flessibili, efficienti e ... ci affidano pure l'incarico di dare informazioni ai turisti stranieri.

... due superfici attraverso le quali la stessa immagine viene riflettuta in maniera totalmente diversa!

Due “mercati”. Due specchi ... due immagini diverse di una stessa persona che vuol soltanto essere riconosciuta per quello che è.





















Il territorio delle Azygos

come si prova ansia e attesa nel voler rivedere le persone care ... si freme anche nel voler affrontare il nemico

Ti osservo, nel territorio delle Azygos. Vedo quanto sei pericolosa, ma non voglio toglierti gli occhi di dosso ... Se io ho paura che mi conduci nelle tenebre, tu hai paura che io ti conduco alla luce. Non vuoi farti vedere. Vuoi agire all’oscuro ... Vuoi che nessuno ti capisca per agire indisturbata.

Osservare analizzando per poi sintetizzare e permettere ad altri di osservare per poi decidere.

Il medico è in grado di esaminare ogni tua singola traccia fisica, ma per osservare il fenomeno globalmente ... ha bisogno dello statistico

... l’essenza principale di ogni “diversità” è dovuta al fatto che la sua espressione comporta esigenze particolari e soprattutto maggiore attenzione, sforzo di comprensione e collaborazione da parte degli Altri.





















Vasi di fiori

Il mio vaso da fiori è fuori sul balcone ...

“innaffiare”? ... far diventare le mie idee un progetto

... ciò che fa la differenza, per l’appartenenza o meno ad un gruppo, non è credere ai suoi valori, ma adeguarvisi

... per definire il pubblico basta la presenza, non l’intento, la volontà di presenziare.

Ciò che fa veramente la differenza e pone le basi per il successo è il conformismo

... mediare tra il voler far qualcosa per migliorare la società ed il voler essere libera di starne fuori.

... può un essere disumano rivoluzionare l’umanità? Può senza l’aiuto della razza umana?





















Nostalgia perversa

... sono la nostalgia londinese. Ti tormenterò fino a quando non mi assumerai.

... in Italia certi privilegi irrinunciabili costano allo Stato troppi soldi. Mica si può peggiorare la condizione di chi sta già bene, no? Meglio abortire feti precari o potenziali di innovazione.

... Io non servo nessuno. Io sono un feto che vuole nascere, nonostante lo vogliano abortire.

Tutti i privilegiati ... ci incitano a far la rivoluzione. Questo mi fa riflettere sul loro potere: possono pure permettersi di prenderci in giro, tanto sanno che pure fingendo di appoggiarci manterranno il loro privilegio.

E allora cosa vuoi fare? Lo sai che in Italia l’unico privilegio che difficilmente si può mantenere è l’intelligenza.

... perchè non vai in Francia o in Germania?

Servire un altro paese ricco? No, grazie...

... la mia intelligenza sarebbe ben investita se emigrassi in un Paese povero.

L’Italia è un Paese di falsi poveri ...





















La delega

... “quanto è faticoso vivere!”

... fino a che punto posso delegare la mia presenza? Fino a che punto posso disinteressarmi dei miei problemi?

L’insensibilità è la virtù delle macchine.

Le macchine pagano senza protestare,... noi stiamo sempre più assomigliando a loro ... azionando il meccanismo del pagamento. Deleghiamo e paghiamo per il nostro tempo, la nostra salute e il nostro svago. Paghiamo per avere tempo che poi buttiamo via. Paghiamo per la salute che poi trascuriamo. Paghiamo per lo svago, per la distrazione, per la fuga dalla realtà. Realtà di cui facciamo parte senza essere coinvolti.

Paghiamo il prezzo della dipendenza e dell’insensibilità.

Meglio aprire il portafoglio che la mente. Ecco perchè la vita è così cara dal punto di vista economico.





















Flessi F rigidità

... ho finalmente trovato una collocazione nella mia città ... centro di ricerca, ... a causa dei tagli, non posso essere assunta con un contratto di lavoro dipendente, ma ricevo almeno un compenso ...

... sono ... flessibile ... adeguarmi per fare ciò in cui credo.

... la mia flessibilità, pur ... essendo una scelta, diventa un’imposizione, la mia “vocazione” una “forzatura”.

la flessibilità ... è sempre a carico del lavoratore.

... il mercato ha mille pregiudizi ed è ... rigido

è giusto costringere le persone ad essere flessibili? Rendere flessibile qualcosa che non può esserlo vuol dire ... spezzarlo.

In Italia siamo indietro, ... Ma a che cosa ci riferiamo? Che cos’è l’”avanti” a cui miriamo?

“Il lavoro non è un diritto” ... pensate che negli altri Paesi lo sia? Volete che il lavoro sia garantito a tutti? ... occorrerebbe sacrificare l’attuale sistema capitalista.

... potremmo avere servizi migliori.

Bisognerebbe unirsi anzichè dividersi. Le associazioni dovrebbero lottare unite, anzichè divise. Le relazioni dovrebbero fondarsi su ciò che unisce le parti, non su ciò che le divide.

... cooperare non vuol certo mica dire premere il tasto “Condividi” sui social network ...

Molta gente di fatto critica solo il rigore dell’attuale Governo, ma in fondo in fondo pensa: “Si stava meglio quando c’era il Cavaliere. Almeno si poteva “cavalcare”, spendere, evadere ...”

Paghiamo per essere flessibili, per non poter condurre ciò che i nostri genitori con meno soldi mandavano avanti: la baracca familiare.

Sono stanca ... Sono stanca di essere stanca senza far nulla.





















La pecca capitale

Già alle scuole elementari si comincia a fare il lavaggio del cervello ... ciò che conta nella vita è il possesso e l’accumulazione della ricchezza.

... senso del sacrificio, del dovere ... finalizzato al lavoro, come produzione di ricchezza ...

Da bambina ... ero sicura delle mie capacità: non avevo bisogno di voti che le certificassero.

Il possesso, i soldi, i sacrifici, il far parte di una classe sociale nascondono di fatto la paura di essere. Possedere per comprare, risolvendo così tutti i problemi ...

“Il vero talento non ha bisogno dell’etichetta per essere riconosciuto, ma emerge tra la folla.”

... ho cominciato a puntare sul “capitale” ... Ma vivevo male perchè avevo paura.

... società fondata sullo sviluppo personale, anzichè sulla proprietà privata.

società migliore ... fondata sulla valorizzazione delle diversità individuali anzichè quella fondata sulla valorizzazione delle disparità economiche

...se si vogliono eliminare i privilegi sociali, bisogna iniziare eliminando i voti scolastici ... modo per aumentare la meritocrazia e la soddisfazione personale. Il voto nasconde le vere capacità di un bambino, capacità che soltanto tramite la cooperazione possono venire riconosciute, sviluppate e valorizzate. E’ la cooperazione, e non la competizione, che può consentirci di specializzarci in ciò che ci piace

Se si coopera è teoricamente impossibile rimanere disoccupati ...

... attuale crisi economica ... “crisi del capitale” e ... mancanza di cooperazione.





















LA MERDA E IL RISOTTO.

“Chi sta nel risotto sta qua davanti in prima fila, chi nella merda laggiù!” ... diceva un eccentrico professore ...

Ero nella MERDA secondo le teorie del mio professore.

... poi decisi di maturare e cambiare fragranza passando al RISOTTO.

... ritornai MERDA. MERDA che non piace alle aziende. MERDA che non profuma di filigrana.

La MERDA farà anche schifo, ma di certo è più naturale del RISOTTO ... la MERDA per essere quello che è non richiede l’intervento di altre persone, mentre il RISOTTO sì...

E MERDA sia, allora.

... quello che manca per essere RISOTTO: la professionalità.

... il mio obiettivo è vago dal punto di vista professionale e ... non business-oriented. Ma ... chiaro a livello ideologico o personale: ... imparare e fare sempre cose nuove rendendomi utile alla società.

... nella mia MERDA c’è del talento che ha concimato degli ottimi frutti ...

... credo ... in una professione o amo soltanto le sfide professionali? ... non voglio percorrere in verticale solo una strada

... sono stanca di stare ferma in mezzo alla strada, puzzando e con la paura che prima o poi passi la nettezza urbana!

... concimerò qualcosa?





















LA VERITÀ ...

... la verità è dentro di noi. Soltanto noi conosciamo la verità ... tante verità, ognuna per ogni individuo ... si cela la propria verità per non smentire la verità dell’Altro

... si professa una verità che non è verità. Si condivide una verità di cui non si conosce la verità. E allora perchè cerchiamo la verità nelle verità altrui e non nella nostra? Il mondo fa schifo La verità ...

Non posso pretendere di conoscere la verità ... nel caos delle verità, ma posso conoscere la mia verità ...

La verità non è in ciò che ho fatto finora La verità ... Il passato non è La verità ... Il futuro nemmeno ... La verità ... è il presente.

La verità ... non è la società La verità ... è quindi diversa dalla realtà ... Abbandonare tutto per la verità La verità ...

"Non l'amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi la verità" (H. Thoreau)

...La verità ... ognuno nasce portatore sano della propria verità La verità ... dovrebbe essere lo scopo della propria esistenza, ma sovente è un’utopia La verità ... nulla di più personale La verità ...





















Un anno insieme

Oggi il Blog compie un anno. E’ nato in un click, ma ... è stato premeditato da anni, da sempre

... riflette il mio stato d’animo tormentato ... la mia ansia di dare il sale ad una realtà insipida, la mia ambizione di essere in una realtà che è avere.

... concentrarsi sulla realtà, avere la testa bassa per cercare il cibo e non vedere la strada davanti al proprio naso ... quadretto della vita che ... non ... mi viene naturale condurre.

... voglio vivere la mia vita ... anche se dovesse risultare un fallimento.

Non voglio correre per non fermarmi mai a pensare. Voglio sostenere le mie idee anche se insostenibili.

Vorrei ringraziare i miei lettori ...





















Gli schiavi del palcoscenico

“Uomo che lavora ... perde tempo prezioso” recita un aforisma.

... ma se non sto perdendo tempo sto perdendo denaro ...

... cosa mi aspetterei dalla prima esperienza di lavoro ...

Più che uno spettacolo teatrale lo stage sembra la “Corrida”... “dilettanti allo sbaraglio” che si impegnano parecchio senza venire corretti e pochi non subiscono il campanaccio alla fine della loro performance ... faccia a faccia con il “matador” che dopo mille sevizie ... : “Lo stage è finito. Ti dichiaro disoccupato”.

Se vuoi far ricerca negli istituti o associazioni private vieni allettato ... con la borsa ... borsa di studio che ... con lo studio ha ben poco a che fare.

... ti trovi costretto a scegliere tra “la borsa o la vita” o la terza via “fuga”. Via dall’Italia ...

... Perchè voglio assoggettarmi alla schiavitù nel mio paese piuttosto che essere libera in una terra che non mi appartiene?





















L'hikikomori scientifico

... il mio sogno rivoluzionario. Mettere insieme arte e scienza, l’espressione artistica con la razionalità logica.

... unione superiore alla somma delle parti ... se non posso farlo dietro compenso allora lo faccio spontaneamente ...

... progetto di ricerca che mi affascina, che mi consenta di realizzare la mia ambizione. Non ci sono i soldi, ma c’è la mia buona volontà ...

... Come un hikikomori, mi chiudo in casa per giornate, senza accorgermene, immersa nel mio lavoro.

... pericolo di cadere di nuovo nella trappola dell’isola ...

... più spesso mi trovo costretta a comunicare on-line che outside ... la tecnologia riduce le distanze temporali e spaziali, ma aumenta quelle umane.

... volontarietà ... sto acquisendo nuove competenze ..., ho un ruolo sociale ..., aiuto le persone deboli ...

Educare, o ..., aiutare è una sfida. ... comprendere e condividere le difficoltà dell’altro senza farsene travolgere. Curare senza essere contagiati dal paziente.

... sarebbe ... giusto ricevere un compenso per poter garantire continuità alla propria prestazione

... l’umanità può nascere in un contesto dove il primo pensiero della collettività non sia la lotta alla sopravvivenza ...

A Londra ... più ricchezza, tecnologica ed economica ... più povertà in termini umani.

... percepisco la crisi e temo che questa possa distruggere l’umanità ...





















La crisi: intervista

La crisi è il sintomo di un malessere che se trascurato può degenerare in malattia.

... risalire alla causa che ha generato la crisi, anzichè eliminare il sintomo, la crisi stessa.

... crisi economica ... campanello che ci ricorda che non si può produrre per sempre.

L’assenza di produzione talvolta è produttiva, anche se non se ne vedono immediatamente i benefici.

... abbiamo già prodotto tutto quello che potevamo produrre ... l’unico modo per aumentare il benessere collettivo è la ridistribuzione.

... oltre ad essere eccellenti in economia eccelleremmo anche in solidarietà.

Penso che le competenze al governo ci siano. Quello che ... manca sono degli esempi.

... immaginiamo ... leader che anzichè parlare in tono distaccato ci spieghino il motivo per cui occorre fare dei sacrifici e pagare più tasse con il loro esempio di rinuncia a qualsiasi privilegio e con un taglio ai loro stipendi.

Ci sentiremmo ancora derubati o mal gestiti?

... favorire la cooperazione e il lavoro “di squadra”

... settore pubblico ... andrebbe riqualificato

Nessuno è contento dei servizi offerti ... vengono snobbati a favore di quelli offerti dal settore privato.

... la ripresa dalla crisi richiede fiducia nello Stato.

... insostenibilità del consumismo ... danneggia chi lo genera.

Quando ormai si è prodotto tutto quello che si poteva produrre, ciò che fa veramente la differenza è il modo in cui viene USATO.





















Il taglio professionale

"... Il bilancio, no! non l’avevo considerato. D’accordo ci proverò, la ragioneria non è un reato”.

Se il lavoro è tutto un Dare e Avere, allora qual è il mio utile?

.... per quanto i soldi non siano la vita almeno sono vitali e se non fanno la felicità ... garantiscono la sicurezza.

... sono qui a valorizzarmi quale fallimento, a sublimare la mia “eccellenza” in disoccupazione.

"La vita si può capire solo all'indietro, ma si vive in avanti" dice Kierkegaard ... adesso sto facendo un bilancio

... voler metaforizzare tutto ciò che è grettamente pratico: soldi, soldi, soldi ...

... il tempo trasforma ciò che si fa in ciò che si diventa.

... c’è tanta specializzazione, ma non c’è crescita, ... bisognerebbe puntare sulla ricerca o sull’innovazione ...

... si è passati dall’ambizione di un “presidente operaio” ad uno che vuol fare il “macellaio” ... Spero si riveli veramente un macellaio e non un boia ... entrambi spargono sangue, ma ... il primo ci fornisce la carne ...





















Centro Tossico-competenze e obiettivo-professional deficienze

Il giorno più triste per i lavoratori è il lunedì, per i disoccupati la domenica.

Vacanza, che per te vuol dire invece mancanza. Mancanza ... dell’elemento costitutivo della vacanza ... : il lavoro.

In Italia ... trovar lavoro vuol dire trovare la persona giusta che ti indirizza, che ti mette in contatto con altre persone o che ti fornisce una serie di informazioni ... il Virgilio ... nell’Inferno del mercato lavorativo.

... mi trovo nell’Antiferno, nel girone degli ignavi

... scegliere la strada del “Male” per la mia formazione, ma del “Bene” per la mia realizzazione personale.

... assomiglio ... all’uomo di paglia del fantastico mondo di OZ senza idee e prospettive per il futuro ...

Mi appello al Centro Lavoro della mia città ... sono ... tossico-competente ...

più che disoccupata mi sento obiettivo-professional deficiente.

... terapia di gruppo ... la disoccupazione o in generale l’inoccupazione ... può essere un digiuno forzato o un’anoressia lavorativa





















Ricomincio dai pezzi

L’incantesimo inglese è finito ...

E’ il prezzo dell’assenza ... non si può certo pretendere di trovare, ..., tutto intatto e immutato ...

Niente potrà tornare più come prima, ma rigenerarsi in un’altra forma...

... ho creduto che per cambiare vita bastasse cambiare le persone che frequentavo ...

Pezzi sotterrati dalla polvere da cui voglio ricominciare.

Solo dopo aver ricostruito la mia vita potrò inquadrare la mia prossima direzione lavorativa.





















Il congedo

Quando si conosce una persona, si e' all'oscuro di quale sia la relazione che si instaurera'...

..., quando si congeda una persona ... non si sa mai se sia un arrivederci o un addio.

... Saluto ... persone con cui ho avuto occasione di lavorare ...

Quest' esperienza e' stata una commedia a episodi, ... un episodio ha seguito l'altro, rimettendo a posto il precedente e lasciando seguire velocemente il successivo ... finire la serie la' dove si e' voluto, senza creare colpi di scena.

Ed esco, quasi indisturbatamente, ignorando se il mio ruolo avra' o meno un seguito o se scomparira'.

Waterloo: la stazione della metropolitana ... Waterloo: nessuna battaglia, nessuna sconfitta e forse nessuna grande vittoria, Waterloo, forse il mio esilio, ...

Questo blog non e' una commedia. E' un'alternarsi di gioie e dolori, di rabbia, di passioni, di ricordi, di desideri, di pensieri e di cio' che adesso non so.

Trackeray ...: "There are a thousand thoughts lying within a man that he does not know till he takes up a pen to write".

Se non si scrivono, o si divulgano ..., i pensieri dentro la testa rischiano di diventare "spazzatura", rifiuti ingombranti che non lasciano spazio a pensieri nuovi o che ti tormentano ...



Mi chiedo quale sara' l'ultimo post che scrivero'... soltanto una pausa, ma non posso escludere che ... possa trattarsi del capolinea.





















Il paese dei balocchi

... se Lucignolo fosse il tuo capo?

... io e quel computer: ... parte di un budget di spesa che ... di fatto e' un consumo, ..., uno spreco.

"Non esistono pasti gratis in economia", diceva sempre una mia professoressa ...

Ma, ..., il pane, o meglio il sandwich, non me lo sono sudata ...

... Non sempre cio' che e' legale e' giusto o viceversa.

... e' giusto mantenere il privilegio se il lavoro lo richiede per immagine e non per sostanza?

... preferisco la vergogna di uscire prima, rispetto alla noia di stare in ufficio senza far nulla. Ma se posso, vorrei evitarle entrambe.

La vergogna nasce dall'immagine esteriore ... La noia invece nasce e vive dentro di te

... la vergogna e' influenzata dalla societa', la noia e' un sentimento spontaneo

... Lucignolo ha ragione: si vive una volta sola, anche se ... con le attuali prospettive di vita e di pensione, finche' c'e' vita c'e' lavoro, o meglio, finche' c'e' vita, ci sara' da lavorare.

... sono al Luna Park. Ecco il paese dei balocchi.

... altro che marionette di legno. La minaccia di Mangiafuoco ormai e' obsoleta.

Divertiamoci ..., godiamoci i ... privilegi, ...consapevoli che non dureranno molto e che prima o poi arrivera' il momento di pagare i conti.

... in Italia, ... non apparterro' piu' ad una casta privilegiata, ma potro' guardarmi allo specchio, senza vedere allo stesso tempo Pinocchio ed il Gatto, complice con la Volpe per aver sottratto gli zecchini d'oro dell'azienda che li aveva sepolti credendo di vederne un giorno l'albero.

... aldila' dei giochi, non e' forse il sogno di Pinocchio diventare un giorno un adulto vero, seguendo la strada del babbo Geppetto che ha fatto tanti sacrifici per farlo andare a scuola?





















La legge della giungla

Le difficolta' maggiori ...: le mie sorelle.

La sorella ... invalida ...

L'altra sorella ... Deve cercare ... lavoro, ...

... Dal curriculum, ... la facciata: nulla ...

... doveva uscire da quella condizione di schiavitu' che ... pensava fosse liberta' ...

... la legge della giungla. Il piu' forte sopravvive. Non c'e' giustizia migliore: ... ognuno ha cio' che merita.

... non potrei sopportare il mio menefreghismo se le voltassi le spalle.

... un cacciatore puo' insegnare a cacciare senza avere in mano la preda.

Cio' che accomuna gli estremi opposti e' la lotta alla sopravvivenza: ciascuno deve lottare per mantenere la propria posizione. ... il povero deve lottare per non morire di fame, il ricco deve lottare per mantenere il proprio status.

... trasferire il mio "avanzo" curriculare a mia sorella, ... Non sarebbe giusto ... non avremmo quello che meritiamo, ma sarebbe equo, ... non ci sarebbe diseguaglianza ...

E' possibile trasferire il denaro, ma non la forza e le abilita' per produrlo. Nella legge della giungla, ... due vincitori equivale ad avere due vinti.





















La legge della curva

... studiare, ..., la "legge della curva" della mia vita, ... funzione analitica che la descriva quantitativamente ...

... e' molto piu' facile prevedere il proprio futuro che quello dei mercati ... si dispone di informazioni corrette e veritiere ...

.. capire il mio modello, il mio schema prescindendo dal luogo comune ... evitando di inquadrare la mia curva in un insieme di traiettorie che seguono ... l'andamento sociale

... strada ottimale, ... percorso migliore condizionatamente alle informazioni ...

... fattori che ... possiamo controllare (... "variabili endogene")... "variabili esogene", ... caos che non possiamo controllare

... evitare il luogo comune ... consente di poter descrivere e capire la legge della nostra curva, ... descrivere nella maniera piu' accurata e trasparente possibile ... consente di poter ... prevedere l'andamento dei mercati finanziari o di fenomeni epidemiologici, demografici o sociali.

Essere matematici applicati spesso vuol dire limitarsi a descrivere la realta' o in maniera troppo astratta oppure seguendo le tendenze attuali, imposte dai canoni di ricerca in voga.

.. tutto gia' determinato, ... oppure ... tutto dovuto al caso ... espedienti per giustificare l'ignoranza dovuta all'incertezza e alla mancanza di informazioni sul futuro.

... casualita' rende piu' interessante la ... vita, aggiungendo curiosita' che la ... previsione annienterebbe.

... Rinunciare alla ricerca soltanto perche' non si crede nella correttezza dei suoi risultati e' analogo a evitare di leggere i giornali e di informarsi perche'si pensa che tali informazioni siano corrotte.





















La filosofia del dubbio

....scetticismo e ... distacco ... svalutano, o ... annullano il valore aggiunto...

Il sacrificio, ... la devozione, ... il prezzo pagato per ottenere i risultati, ... non aggiungono valore a cio' che si possiede.

...serve a poco studiare per avere piu' possibilita' professionali se poi quelle opportunita' non si sfruttano...

...dubbio .... buio, ...incognito che seduce, ... trascina nell'ignoranza,

...nella "filosofia del dubbio" e nell'attesa, saro' immobile, non potro' far progressi ...





















Il momento giusto

... vivo adesso ... i miei desideri ... vengono concepiti in questo momento

La felicita' e' una sensazione naturale, soggettiva .. puo' ... provenire soltanto dall'esperienza della nostra vita e non di quella artificialmente piallata dalla societa' ...

La collettivita' puo' salvarmi l'attuale esistenza, ma non il mio futuro divenire.

Non bisogna trascurare nessun particolare della propria vita per cercare di capire chi si e' e cosa e' meglio fare. Spesso ... si preferisce il luogo comune.

....se l'occasione si presenta, ... e' quello il momento giusto.

L'unico modo per poter prendere il treno e' recarsi in stazione.

... il treno si perde, ma ... c'e' sempre un mezzo alternativo ..., anche se ... scomodo.





















L'idea dominante

... nulla realmente mi appartiene, se non l'idea di possedere qualcosa.

Il senso della vita non esiste, ma esiste il senso della nostra vita ... siamo noi a definirlo.

Non si possiede neanche la propria vita, ma soltanto l'idea di essa ... sta a noi trasformarla ....

...una vita diversa sarebbe stata possibile: sarebbe bastato soltanto cambiare idea.

.. vittoria o sconfitta dipendono soltanto dalle nostre idee... sono le idee a spaventarci....

..."idea dominante", ... prevale sulle altre, ... non si pone in discussione ... e' aliena ad ogni domanda esistenziale

... non ho piu' paura di vivere senza possederne l'idea, ma neanche di vivere possedendola e non abbandonandola. Vivere senza paura e senza meta ... approccio ideale per trovare l'idea dominante.





















Manualita'

Il pensiero frena o ... annienta l'esecuzione di comandi .... L'esecuzione ... frena o annienta il pensiero.

... un lavoro che impegna la mente ... non vuol dire ... pensare mentre ... un lavoro manuale non vuol dire .... muoversi ed eseguire. Ci sono lavori mentali che annientano il pensiero e l'individuo mentre lavori manuali che lo valorizzano.

I soldi perdono il loro valore se non ci piace il modo attraverso il quale li guadagniamo. ... li spendiamo con noncuranza, eliminando l'unico lato positivo della professione ...

...cosi' come la formazione puo' essere vissuta e percepita come pura esecuzione di comandi, e quindi come ... lavoro, anche il lavoro, ... puo' essere percepito come formazione

... il prestigio di un mestiere non dipende dalle vere esigenze dell'individuo, ma da quelle imposte dalla societa' ... l'elevato guadagno (... rispetto alla media collettiva), l'immagine esteriore, il potere ..., ma non la possibilita' di pensare e manifestare il proprio pensiero.

Se pensi non lavori, se lavori non pensi.





















La strega di Natale

Tutto il mondo e' paese in quanto a consumismo e feste commerciali.

Un unico giorno in cui sembra ... la famiglia ... l'unico ruolo sociale esistente ... sei un emarginato se non ne possiedi una o se vivi da solo ... "sfigato" ... colui che lavora, ... che ... ti serve il cibo al ristorante ... o ti cura all'ospedale ... stai per scoppiare.

La festa dovrebbe essere un divertimento piuttosto che una forzatura.

...le disgrazie personali non sono nulla in confronto alla storia dell'umanita', anche se ... le percepiamo come tragedie di rilevanza universale.

... la strega, quella che al Natale non fa neanche una piega, ... quella che vorrebbe trasformare in zucche tutti i panettoni per poterci mettere il sale.





















Senza premura (Intervallo)

Pubblicare per forza, soltanto per incrementare i post nel blog cozza con il mio "codice deontologico".





















Bipolarita'

la mia fonte di soddisfazione deriva da altri aspetti del lavoro ...: l'ambiente, l'organizzazione, le persone ..., la possibilita' di esprimermi ...

I voti accademici contano relativamente, cosi' come lo stipendio.

Anni per raggiungere la perfezione accademica a scapito dell'originalita'

... non sono mai stata attaccata alla mia vita, disposta a sacrificarla per un ideale, un obiettivo o un desiderio.

...mediare tra le mie forze contrastanti: quella del controllo e quella dell'ebbrezza.

...sono la stessa persona che pero' adesso vuole esprimere l'altra parte finora oscura.

il cambiamento richiede tempo, ... per la collettivita' che deve adeguarsi ad esso

la normalita' ... concetto relativo che varia nel tempo ... e' definito dalla societa'. .. una vita "normale" ... la mia vita dipende dai limiti imposti dalla societa', ... una vita adatta ... la mia vita dipende dai limiti che mi impongo.

Ho bisogno, per vivere, dei miei due estremi

... paura di non sapere gestire simultaneamente le mie due forze ... privilegiare una ai danni dell'altra. ... conciliarle per non rinunciare a nessuna ...

Ho bisogno di tutto cosi' come di nulla.





















La trappola dell'indifferenza

... noia e l'indifferenza ... piu' pericolosi dell'odio o di ... altro sentimento negativo ... e' ... facile abbandonarsi ad esse ... non richiedono ... comportamento attivo, ... l'odio richiede azione

... abitudine all'indifferenza, ... al vedere senza osservare, al sentire senza ascoltare, all'esistere senza vivere.

... facile non contrastare la routine ... la ripetibilita' da' sicurezza ... dispensa dal cambiamento, dal dover rinunciare a qualcosa che si ha ... per ottenere qualcos'altro

... dover esprimere la mia volonta' ... essere responsabile della mia scelta mi impedisce di cadere nella trappola dell'indifferenza.

Non ho mai continuato a percorrere la stessa strada per inerzia e mi sono sempre chiesta che aspetto avessero i percorsi alternativi.

Non ho mai abbracciato il proverbio "Chi lascia la vecchia per la nuova sa quel che perde e non sa quel che trova"... si perdono l'abitudine e la sicurezza, ma ... si trova sempre una nuova esperienza che, anche se ... negativa, ... cambia la vita e ... apre nuovi orizzonti.

..., piu' che cambiare ritornerei alla vecchia ... non vuol dire percorrere la stessa strada ... cambierebbe il modo in cui la si guarda. 





















La squadra

...non voglio credere che il Paese sia destinato ad andare in default ... lamentele e luoghi comuni: il lavoro non c'e', i giovani non hanno futuro, ....

... gli italiani sono poco produttivi perche' lavorano tanto.

In UK...il fatto che il Paese possieda fondi non vuol dire che li investa bene ... si scavano le fosse per poi riempirle ... a differenza dell'Italia, si tende a sopprimere ogni manifestazione di malcontento.

Non c'e' una nazione che ha sempre vinto ... e ... una che ha sempre perso.

... se ... la situazione fosse cosi' grave ... stare qui ad aspettare ... la tragedia sui giornali sarebbe come restarsene a casa tranquilli sapendo che un genitore e' ricoverato gravemente in ospedale.

Ritornare in Italia ... rinunciare alla vita tranquilla ... per lottare e arrabbiarmi ... lavorare ... il doppio per essere pagata la meta' ... vivere in un posto dove un titolo di studio elevato non viene valorizzato ne' riconosciuto .... Ma ... giocare nella squadra per cui si tifa.





















La descrizione di un viaggio

Tra il dire e il fare c'e' di mezzo il viaggiare.

cio' che consente la realizzazione dell' idea o progetto di vacanza e' il viaggio, ... spostamento fisico, ma anche "mentale", tra il luogo di residenza e quello di villeggiatura.

Quando si viaggia si lasciano momentaneamente alle spalle i pensieri e le preoccupazioni abituali ... subentra la curiosita' per il luogo ...

Parto, ma non prenoto il pernottamento ne' organizzo ... le singole giornate.

mi dimentico del mio titolo di studio, del mio lavoro, delle mie responsabilita' quotidiane

... pensieri ... dettati ... dalle impressioni sul luogo, dall'ambiente ..., dalle mie esigenze fisiche e dal mio impulso ... non ... condizionati dalle mie conoscenze o dalla ... posizione lavorativa.

cerco l'evasione, non la comodita' ... viaggio ... transizione o scoperta

... unica pretesa ... non annoiarmi. ... noia ... conseguenza della tranquillita' e del vivere agiatamente...

..., dormirei in stazione .... capirei ... cosa significa vivere senza pretese

finita la vacanza, c'e' il viaggio di ritorno ... alla normalita' della propria routine.





















L'oceano delle alternative

Londra ... piena di possibilita' da confonderti

Cerco ... attivita' che mi faccia sentire ... legata alla citta', .... che mi dia la motivazione per restare. Eppure mi perdo, nell'oceano delle alternative.

... fatica ad inquadrarmi in qualsiasi descrizione di schema ... in UK l'approccio "face to face" e' deludente ... se ti presenti a chiedere ... sei tecnologicamente sottosviluppato

... spirito d'iniziativa ... frenato dalla "carta" ... dal documento elettronico da compilare

... considerare tutte le opportunita' equivale di fatto a non valutarne alcuna. Sul "tutto" il "niente" prevale

... difficile stabilire nuovi legami in una citta' straniera ... tutto cosi' effimero, ... mi sento fuggevole. Uso la citta', sfrutto i servizi ... non offro nulla in cambio. Nulla, a parte il lavoro ...

... non avere nessun legame, neanche familiare, e farmi trasportare la' dove mi porta il vento.

... i legami ... vincolano ad un luogo particolare.

La propria terra va coltivata con tutte le cure necessarie altrimenti e' meglio abbandonarla per sempre. ..., per quanto ci si possa annoiare ... la casa e' l'unico posto dove si vuole ritornare, ... ci fa credere di possedere qualcosa di stabile





















Precarieta'

"Consumare preferibilmente entro (vedi contratto di assunzione)" ..., con il risultato di sentirti un consumatore un po' consumato.

Con il contratto a tempo indeterminato ... la scadenza e' molto piu' naturale: finche' c'e' vita, da parte tua e dell'azienda oppure finche' entrambe vi sopportate.

... non sono attaccata a cio' che faccio ... me ne sento distaccata ... non mi sembrerebbe ragionevole rifiutare una nuova proposta di assunzione, ma neanche accettarla ... nulla da perdere, se non la busta paga, ma nemmeno da guadagnare, oltre al reddito

... mi sentirei piu' utile e sarei piu' soddisfatta se potessi aiutare i pazienti in ospedale, anziche' imbambolarmi davanti al computer ...

Si costruisce una rete per pescare, ma non per caderci dentro. Ho studiato per avere piu' possibilita', per essere libera di scegliere, ma non per individuare un terreno dentro il quale infossarmi

... cambiamento ... mettere in discussione cio' che si ha ... vincere l'inerzia dovuta all'abitudine.

... precarieta' ... nulla e' duraturo, ... ogni progetto ha un termine, ... non si possiede nulla al di la' delle proprie capacita', l'unico vero patrimonio che consente la propria sopravvivenza, una volta conclusasi un'esperienza lavorativa.

Piu' ci si concentra su cio' che si ha e piu' ci si dimentica di cio' che si e'.





















Il Blog

la fonte del mio pensiero e' la mia vita: le esperienze accadute, le persone incontrate.

Il mio pensiero non nasce dalle analisi di dati numerici per cui sono pagata. Il mio lavoro esprime soltanto le mie conoscenze e il mio modo di metterle assieme e padroneggiarle

..., lavorare in continuazione e' il solo modo per annientare il ... pensiero

... non riesco ad appassionarmi a qualcosa che nasce da me e muore dentro di me, oppure che rimane isolato ... spalancare la porta e fare uscire la mia espressione.

Se lavoro e gli altri mi trasmettono il loro apprezzamento allora riesco ad amare il mio lavoro ed essere motivata.

La mediocrità e' il risultato dell'impassibilità

Sopravvivere al lavoro/scuola, ma "vivere" e distinguersi in attività sociali o ricreative ..."vivere" e distinguersi in ambito lavorativo/scolastico, ma avere una vita privata ordinaria, mediocre, qualunque. In entrambe i casi, mi sono distinta.

Il qualunquismo esprime una persona che non ambisce ad emergere ... e' la scelta migliore per una persona convenzionale

....la perfezione mira a migliorare qualcosa che esiste gia' mentre io vorrei creare qualcosa di mio, di originale.

Vorrei scrivere un libro, ma un blog puo' ... farmi raggiungere il mio scopo: manifestare il mio pensiero che vuole esistere al di la' di me stessa.





















L'etichetta inglese

..., si nota nettamente la differenza tra un inglese "autentico", nativo, ed uno "taroccato" (con tutto il rispetto per le signore sottomarche).

La schiettezza e la spontaneità ... non si addicono ... all' "etichetta inglese".

l'ironia e la falsa modestia che solo un vero inglese possono capire e condividere.

... "etichetta inglese" ... assecondare sempre l'interlocutore.

Si può stare al gioco, abituarsi, ma si perde l'interesse verso l'Altro, ci si sente distaccati, con indosso una maschera ... vedere se stessi rispondere senza intervenire, limitandosi ... a schiacciare il pulsante della risposta automatica: "Yes, isn'it?".

la cortesia inglese, ... spesso è solo ipocrisia

Gli inglesi sono flemmatici, ... impassibili di fronte ad ogni situazione ... attenuando sia gli aspetti negativi che quelli positivi di una condizione o situazione

Nessuno protesta se non si rispettano le regole dell'etichetta inglese ... se si vuole vivere e non essere di fatto discriminati bisogna adeguarsi

Se in Inghilterra le regole sociali sono "repressive", in Italia invece sono quasi "esplosive".

E' sempre colpa del Governo, anche se la propria vita privata va a rotoli ...

Siamo noi i conducenti della nostra vettura, ... lo Stato rappresenta il traffico, la polizia e l'inquinamento.

... in Italia si tende a reprimere la propria individualità. L'Italiano predilige le attività sociali, ...

Il concetto di società implica ... quello di conformismo. .. se l'inglese e' conformista per preservare la propria individualità nella società, l'Italiano invece lo e' per sacrificare la propria individualità alla società.

Se fosse un animale, l'inglese sarebbe un gatto, mentre l'Italiano un cane. Entrambi comunque sono animali domestici.





















Underground

... luogo affollato, dove a malapena si riesce ad entrare e stare in piedi, ... si sente l'odore delle persone e il loro fiato sul proprio collo, nel senso letterale e non figurato

Ognuno sembra ignorare il vicino, ma ... ogni gesto e' compiuto in maniera calcolata e discreta, ... per evitare lamentele e discussioni.

..., nessuno scambia una parola ... c'e' troppo rumore e il cellulare non e' raggiungibile. ... ci si immerge nella lettura di un giornale o di un libro o si ascolta la musica ... per creare ... una barriera fisica tra se' stesso e l'Altro.

... si e' invisibile: nessuno scambio di sguardi, se non casuale ...ognuno e' indifferente all'Altro

... legge del quieto vivere, per evitare battibecchi, ... per difendere il proprio individualismo. ... ognuno e' conformista nel suo individualismo ... etichetta ben precisa: la cortesia ... imposta dalla societa' come compromesso tra l'Io e l'Altro, ... per tutelare la propria individualita'.

... comandi analoghi a quelli militari, brevi e concisi. "Mind the gap". "Mind the gap, please" (il please e' di fatto un intercalare!) ..."gap", ... buco, ... salto tra il binario ed il marciapiede, delineato dalla linea gialla ... il vuoto tra la vita e la morte o il confine tra il "Bene" e il "Male". "

... La vettura e' l'unico modo sicuro per superare il "gap",

Ho imparato a non patire l'indifferenza ... mi verrebbe voglia di urlare: "Basta! Se e' questo il quieto vivere, preferisco lo scontro. Insultatemi ..., ... esprimetevi

... proseguo, evitando anche io le persone, ... sentendomi a disagio e incoerente con i miei principi e la mia personalita'.





















La Torre dell'Orologio

Quando arrivai a Londra, diedi maggiore importanza alla capacita' di adattamento e sopravvivenza, piuttosto che alla salvaguardia della mia "dignita' professionale".

... dibattuta tra due forze ... quella rivoluzionaria ... e quella conservatrice

La prima forza ... pensare soltanto al presente, ... e ripartendo da zero. La seconda ... andare avanti mantenendo la stessa strada

...mi lasciai guidare dalla seconda forza, in difesa della mia "dignita'" accademica e professionale.

Lo scoraggiamento ... non vinse la mia grinta, passione e bramosia per la vittoria finale

"Questo e' il posto ideale per me", .... "Non ha nulla in comune con gli ambienti asettici, ordinati che non lasciano neanche lo spazio per l'immaginazione e la fantasia.

Non avrei mai immaginato che il mio orologio biologico avesse dovuto "sintonizzarsi" con quello della "Torre dell'Orologio".





















Impressioni londinesi

Promiscuita': orgia di culture, odori e colori ... difficile sentirsi stranieri a Londra. Lo sono un po' tutti e non lo e' nessuno,

Non esiste ora di punta, il traffico e' un flusso costante. Le vie risuonano dei linguaggi piu' disparati e sono impregnate di miscugli di esalazioni ... dai ristoranti, dagli scarichi ...

L'economia e il lavoro ... il collante del mosaico. Il consumismo unisce, elimina le barriere culturali e linguistiche.

Finche' ognuno puo' spendere, va tutto bene, e' tutto lecito, ... quando i soldi finiscono ... insorgono i conflitti ... non si e' piu' ruote dello stesso meccanismo ... non importa se le ruote siano diverse, ... l'importante e' che girino nella stessa direzione del sistema.

... uno straniero si trova di fronte al paradosso retorico: "E' nato prima il conto o il contante?".

le case costano una fortuna ..., pur la qualita' essendo ben inferiore alle case italiane.

Benche' fossi abituata ad adattarmi e a trovare "letti di fortuna", non mi sembrava giusto pagare cosi' tanto per vivere in una topaia.

Mi sembrava di non possedere piu' nulla: territorio, famiglia, casa, dignita' e non confidavo piu' nemmeno nei miei studi. A Londra non ero nulla, non avevo niente. Se non avessi trovato lavoro non avrei neanche potuto vivere a fianco della persona che amavo.

Ma mi consolavo ... e' piu' facile ricostruire dopo aver distrutto tutto, piuttosto che partire dalle fondamenta danneggiate.





















Vivere senza frontiere

il sentimento ... per lui era piu' forte di qualsiasi altra mia convinzione, ideale o filosofia che ci aveva allontanati.

"Fare figli? Che assurdita'!" ..."Generare per trasmettere ... rabbia, ... ribellione, ... malessere. ... non ho mai chiesto di venire al mondo, come posso decidere per un altro? ... il bambino non deve servire per completare il mio essere.

.., lui era l'unica persona con la quale la progenie avrebbe avuto senso e valore.

... matrimonio ... sinonimo di gabbia, di appiattimento dei desideri, di ruolo sociale anziche' personale, tutte conseguenze della verbalizzazione di un comportamento spontaneo ... la convivenza non mi spaventava ... mi dava l'illusione, di mantenere la mia indipendenza e liberta', pur di fatto comportandomi come se fossi sposata.

... famiglia ... evocava depressione, vecchiaia, problemi e grane ... era causato dal pensiero di mio padre ... dall'ambiente familiare che lo soffocava ... empatizzavo ...

... pero' la mia famiglia mi ha trasmesso dei valori inestimabili .... nessun'altra famiglia puo' trasmetterli allo stesso modo

... dovevo ancora imparare a vivere ... attribuivo alla vita un significato troppo dannoso da poter divulgare

Vivere giorno per giorno, ... in sintonia con la propria natura e con i propri sentimenti, libera da ogni pregiudizio su me stessa e da ogni condizionamento esterno ... avrei potuto imboccare la via per raggiungere la felicita'.

"Non devo impormi nessun limite". Si puo' arrivare dappertutto, basta solo non vincolarsi a determinate strade ...



... abbandonare ogni principio anti-familiare ..., abbattere ogni confine geografico





















L'armistizio

..., avevo vissuto dimenticandomi ... dei parenti

... il loro comportamento non era doloso, ma causato soltanto dalla ... incapacita' di gestire le emozioni, ..., non le potevo giudicare. Anche io ... avevo dimostrato tale incapacita'.

Alla cerimonia, ... ci trovammo di nuovo riuniti. Tutti condividevamo lo stesso sentimento, ... le eravamo affezionati ...

... era stata la mancanza di dialogo ad averci allontanato, accompagnata dalla mia ostilita' nel difendere il mio territorio e la mia posizione di capofamiglia....

... nessun rancore aveva piu' senso di esistere ... ogni sentimento negativo ... si annientava. Non avevo piu' nulla da temere e da difendere.





















L'ultimo dono

..., avevo imparato a non piangere davanti alle persone malate che, loro malgrado, sono la causa della ... sofferenza.

Ripartivo il venerdi' sera per passare le notti in ospedale e ripartire lunedi' mattina alle cinque per tornare a lavorare ... per non trascurare il lavoro e la mia vita e per mantenere il controllo della situazione familiare.

Ogni lunedi' ..., il rischio di ripartire senza piu' vederla aumentava.

... volevo essere ... con lei in quel momento, per stringerle la mano, per accompagnarla non so dove o soltanto per confortarla nell'ultimo attimo.

Mi chiedo sempre che sensazione si provi a morire. Dolore? Sollievo? Nessuno puo' testimoniarlo..., la mia presenza le avrebbe ... reso piu' piacevole la transizione

Era una mamma eccezionale. Non aveva mai negato nulla ... il suo coraggio, il suo sorriso e la sua sincerita' mi hanno insegnato molto di piu' di quanto belle parole, ma non spontanee, avrebbero potuto insegnarmi.

... il suo mondo, tutto quello che aveva, l'ha trasmesso alle sue figlie interamente, senza riserve ... il suo sorriso, il suo dono piu' prezioso.

... era arrivato il momento ... "Non potro' mai ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me, ... la vita che mi hai dato. E ora mi stai dando anche la tua ... come ultimo tuo dono...".





















Il moto pendolare

era veramente difficile trattare con mia sorella.

..., capivo quello che provava ... sentirsi in dovere di assistere alla demolizione della propria casa che, all'improvviso, viene giudicata pericolante. Temeva quello spettacolo e non voleva assistervi, ma non voleva neanche attivarsi per scappare o per ridurne le conseguenze

... pendolavo, tra un binario e l'altro, tra domicilio e residenza familiare, tra la mia vita e quella di mia madre.





















Terreno fertile

... imparavo ed ero motivata a voler imparare sempre di piu', non ... su aride dispense o libri inpolverati, ma lavorando con lui e interagendo con i miei colleghi.

Non sentivo piu' il bisogno di un modello astratto: la realta' era piu' affascinante. ... nessun vantaggio a rifugiarmi nella mia isola ... le persone mi incuriosivano ... non sentivo piu' l'esigenza di essere autodidatta ... tutto cio' che volevo apprendere potevo impararlo dal capo e dai colleghi.

In un ambiente tale potevo concepire il concetto di "far carriera"

il terreno era fertile per una crescita personale e professionale.

Il lavoro sfruttava bene le mie capacita' e conoscenze, ma soprattutto la mia personalita' ...

... la mia indole non sentendosi repressa e rifiutata, tendeva naturalmente ad adattarsi e integrarsi alle esigenze lavorative.

Nessuna giacca e cravatta, nessuna divisa: solo persone che vogliono contribuire

... membri di una squadra, ognuno con il suo ruolo e la sua personalita'. Nessuna rivalita' tra loro. Nessuna subordinazione alle esigenze di mercato o alle mere pubblicazioni scientifiche. Una fervida attivita' di studio e scambio di conoscenza. Un vero centro di ricerca con degli obiettivi concreti.

... l'ambiente lavorativo, l'organizzazione e le persone .... Da essi infatti dipende la qualita' delle giornate e quindi della vita stessa. Qualita' ... percepita soltanto a livello individuale.

I titoli accademici ..., la responsabilita' ..., la paga, la scadenza del contratto, il "prestigio" idealizzato del lavoro, definito da una Legge esterna ... non devono condizionare la scelta lavorativa.





















Nomadismo

Il pensiero di lasciare la mia casa, il mio rifugio e di essere lontana dalla mia famiglia ... mi intristi',

Ma ... prevalsero ... spirito di avventura ... fascino per le novita', ... voglia di andare avanti, iniziando una nuova carriera in un'altra citta', incontrando nuove persone e staccandomi dalla mia dimora.

Il cielo e l'ambiente ... avrebbero determinato la mia direzione. Nessun altro obiettivo. ... partire, in balia degli imprevisti.

... l'abbandono di cio' che aveva influito all'imposizione della mia Legge e alla definizione del mio Ideale mi avrebbe consentito un'esistenza in linea con le mie forze vitali ed il mio istinto ... il "Nomadismo".





















La discesa in rete

Ero ... in una posizione talmente elevata da rendere la discesa l'unica possibilita' di proseguimento del cammino.

... non ... tornare indietro, ma ... scendere, ...percorrere una strada alternativa ..., osservando aspetti della realta' ... ignoti.

... scendere per vivere, la piu' naturale delle ambizioni che gli studi avevano oscurato.

L'azione, il movimento sono piu' importanti di qualsiasi pensiero o principio. .... Il mio tempo, la mia vita valevano di piu' di qualsiasi possibile gratificazione futura ...

... recuperare quello che avevo perduto ... uscire dal mio isolamento

... libera dall' "Ideale" che mi aveva salvaguardato, ma ... trascinato in una situazione di stallo radicale.

Le persone mi interessavano piu' dei numeri. Scrivere, mi piaceva di piu' che risolvere problemi

Ogni scelta di vita, ogni pensiero devono essere manifestati se esprimono la propria natura. La diversita' crea confusione, ma e' dalla diversita' che nascono le nuove prospettive





















L'approccio modulare

il mal di testa incontrollabile ... condizione di rassegnazione e quasi di incoraggiamento del Male.

...ero carica di energie che, male impiegate, si trasformarono in forze autodistruttive.

... la mia isola.... Era la mia corazza, contro le convenzioni sociali ed il luogo comune

... approccio antisociale ... perdere il contatto con la realta' e la curiosita' verso il mondo esterno.

Allo specchio vedevo un fantasma. Non una persona.

Un cervello, staccato dal corpo, che non aveva limiti, ne' principi.

... situazione di stallo e di impotenza nel ... lavoro, mi induceva a lasciarmi andare, a farmi trasportare dal Male ...

...barcollare ... stordimento... Se avessi avuto un incidente, la colpa sarebbe stata del mio Male.

I medici ... contribuiscono ... alla perdita di responsabilita' del paziente nei confronti della propria salute.

... paziente come un insieme di parti fisiche, tutte staccate tra loro ... approccio modulare anziche' olistico ... tendono a soffocare i primi sintomi

... guarire attraverso la sola repressione dei sintomi e' come voler combattere la violenza con altra violenza.





















Autoimmunita'

...suoni, fischi, interferenze ...dentro la ... testa

Un computer sempre acceso ... sembrava non funzionare piu' correttamente.

Le cause degli acufeni ... non sono state ancora identificate con esattezza. E' un disturbo complesso ed e' difficile trovarne una cura efficace

Non volli assumere farmaci per poter avere il controllo di me stessa ... vivere la mia vita. ... nell'ignoranza della malattia... vivere anni in meno... con ..., le mie idee piuttosto che guadagnare anni di vita in ospedale...diventando un "corpo da esaminare".

... la propria vita ha un valore diverso rispetto a quella dell'Altro.

... speranza per la mia guarigione. Il medico mi ascoltava, mi comprendeva.

i fastidi sparirono, tranne l'acufene che mi e' fedele tuttora, ... conviviamo pacificamente.

... il fattore determinante alla ... ripresa non ... farmaci, ma ... amici, ... persone care ed il ... ragazzo.





















Artisticamente scienza

...progetto di ricerca ... focalizzarsi su un argomento ben specifico che comporti innovazione

apporto di utilita' nello sviluppo della conoscenza o dell'applicazione scientifica

.. necessitavo di una guida

Studiando qualcosa di innovativo ed estraneo al dipartimento, pensavo di ottenere un vantaggio competitivo, ma invece me ne distaccavo

...curiosita' per l'ambito di analisi

numeri e i modelli cessano di essere astratti se rappresentano un fenomeno reale. Ma cessano anche di diventare "arte" ... si allontanano dal concetto di bellezza ideale.

il mio approccio era ... quello dell'artista e non dello scienziato

... ricerca ... illusione di ... far qualcosa di artistico, ma ... di non poterlo esprimere completamente per ragioni di "mercato" ... rimanevano soltanto la frustrazione e il malessere per il mio isolamento





















Il sogno rivoluzionario

Rinchiudermi nello studio, o in casa, per ideare e realizzare un progetto rivoluzionario ...era il mio ideale chimerico della ricerca accademica

...ogni rivoluzione implica un'azione collettiva. Un'idea radicale ... riceve comprensione e sostegno da parte della societa'

L'individuo non puo' concepire il progresso senza il dialogo, il confronto e la collaborazione ...

.. e' utopistico ambire all'estremismo

Non ci si puo' distinguere se si passa inosservati, ma nemmeno se si esce dal campo di osservazione

...innovare il sistema, o la societa', rimanendovi al di fuori.

...la scienza e la cultura non possono definirsi prescindendo dalla collettivita'

...l'arte trova la sua espressione anche rimanendo a livello individuale

non si puo' parlare di scienza...manca l'utilita' pubblica della scoperta ...la successiva divulgazione e omologazione

il mio atteggiamento fu quello dell'artista intrattabile ...

... immersa nei miei pensieri che si astraevano da tutto, persino dal fine del mio lavoro

per un ricercatore sono fondamentali la collaborazione e il dialogo, anche piu' dell'eccellenza accademica





















Il paradosso della legge

...conseguire il piu' alto titolo accademico

...cercavo un ideale da perseguire e una legge con cui identificarmi

....trascendenza, per fuggire alle contingenze della vita e perche' non volevo fare del consumismo l'unica motivazione della mia carriera.

...continuando a lavorare in azienda, non avrei piu' avuto desideri se non quelli materiali, .. avrei abbandonato i miei sogni, i miei ideali ... non ... altro scopo di guadagnare se non quello di spendere

...sintomi anoressici ...dovuti in parte al distacco dalla mia famiglia

...eccessivo autocontrollo per evitare gli sprechi ... l'unita' di misura con cui valutavo le mie porzioni, tendeva via via a ridursi, senza che io ne fossi conscia.

...in compagnia del mio fidanzato ... era un piacere ... cucinare e mangiare, senza ... il rischio di eccessi o sregolatezze.

...frustrazione per il mondo del lavoro...diverso dalle mie aspettative.

...via accademica, dell'eccellenza, ...salvezza dal malessere e dai disturbi alimentari

...modello in cui rifugiarmi...isolamento

La legge ... si baso' ... sull'alienazione, sull'astrazione, sulla ribellione e, ..., sull'anarchia. ... legge che non aveva disciplina. ... perdere il controllo della mia vita, della mia mente e del mio corpo.





















Apparente inettitudine

.... mi presentavo alla realta' professionale. ... dietro al titolo di studio e al bagaglio di conoscenze ... c'era una personalita', un carattere

...non e' il lavorare o meno a far la differenza, ma il modo in cui si svolge la mansione: ... velocita', .ordine ... precisione, ..autocontrollo ... simpatia ...entusiasmo... ...qualita' insite nell'indole e non nella cultura ...

...diversi colloqui...non era un problema di intelligenza accademica, ma ... di intelligenza sociale

...non c'era una maniera corretta per rispondere, ma una maniera adeguata alle aspettative dell'interlocutore

...non ... idonea al lavoro, ma ... neanche il lavoro sarebbe stato adatto a me. .. percepivo soltanto la mia inettitudine.

...aspiravo a questa professione ... perche' i professori, ..., mi avevano condizionato

Si puo' studiare con interesse e profitto una materia, senza poi avere il desiderio o essere in grado di applicarla

...cercavano una persona meno creativa, ..che ... eseguisse con ordine e precisione, focalizzando l'attenzione su una sola direzione, piuttosto che espandersi e vagliare piu' orizzonti. ... persona meno passionale e piu' convenzionale.

...il rischio di perdere qualsiasi prestigio percepito all'esterno ...meno danni rispetto al rischio di perdere la motivazione interiore.





















Isola

Vivere da soli:... si puo' degenerare .. silenzio ..nulla ... preoccupa, .. nulla ... interessa

... propria isola ... paura ad abbandonarla ...non ... maschere ...non ... ruoli. Solo i passatempi ci distraggono dal nichilismo e dalla logorazione del trascorrere del tempo.

stando da soli si scopre veramente se' stessi

La conoscenza e la comprensione di se' stessi sono pero' utili dal momento che ci si deve relazionare con l'Altro. ... se poi si rimane senza contatti ... Non si pone neanche il problema di accettarsi o migliorarsi

Ogni descrizione e caratterizzazione diventa pleonastica, ... convenzionale ... il soggetto e' unico, non ha bisogno di essere classificato.. seduzione e ... pericolo dell' isola





















Secessione

ero preoccupata per mia sorella. Ma e' inutile lottare per dare la vista ad un cieco che vuole vivere nell'oscurita'.

...ero io il capofamiglia, avvertii l'esigenza di difendere il mio territorio. cercare di rivendicare mio padre

...parenti ...evitarli. La mia ostilita' ... derivava dall'intolleranza per il turbamento della quiete familiare, dal timore della loro influenza ... e della loro ingerenza ....la loro presenza richiamava continuamente il malessere di mio padre

...sconvolta dalla prepotenza del parente... Decisi ... di andarmene di casa





















Idillio

Una persona ... con la quale potermi confrontare, ... condividere interessi e pensieri, di cui potermi fidare e con cui confidarmi, nelle cui braccia rifugiarmi, ... trovando la quiete ...

...una persona con la quale la convivenza giorno per giorno, minuto per minuto non fosse opprimente, ma armoniosa, sorprendente e non banale.

...Se si trova la persona con cui si e' in sintonia non ci si stanca mai di averla vicino

...da una parte ... abbandonarmi a lui completamente, dimenticandomi di me stessa, dei miei obiettivi e ..., dall'altra .. difendere la mia posizione, la mia ideologia, ... avevo paura di diventare piu' vulnerabile, di perdere la mia indipendenza

...con lui ... perfetto bilanciamento. ... vita .. felice e cangiante.

Sono i sentimenti ad aggiungere valore alle esperienze...se un'emozione e' legata al sentimento, non ci si sente vuoti una volta soddisfatti. Ci si sente in pace. Non si cerca piu' nulla ... si possiede gia' tutto





















La rivincita

credevo nelle mie capacita' e nella mia determinazione, neanche le disgrazie avrebbero potuto impedirmi di conseguire il mio obiettivo

...rivincita contro le avversita' con fervore e convinzione. Un bersaglio dietro l'altro, tutti colpiti al centro e al primo colpo.

Se l'ebbrezza e' insita nella propria natura, non si puo' condurre una vita completamente sobria.

La sorte pero' mi richiedeva sempre piu' rassegnazione e sacrificio.

Fu un'esperienza angosciante...

Nonostante tutto, riuscii a ... conseguire il mio obiettivo.





















Anime solitarie

...avevo vissuto pensando che ogni mia azione e ogni mio sbaglio intaccassero soltanto la mia vita . Ora invece la mia vita valeva quella della mia famiglia

Non potevo piu' permettermi di "scherzare con la morte" ne' di andare in cerca di guai,

Era una persona che il luogo comune definiva "poco di buono": "sbandato", sregolato,... in fondo era un bravo ragazzo

...ero l'unico valore della sua vita. Ma non riusciva ad evitare di mancarmi di rispetto

non mi sentivo imbrogliata ... non era a me che doveva giustificare la sua condotta, ma soltanto a se' stesso.

...peccava di volonta'. Era lui ad essere debole.

.... avevo in mano la situazione ...la relazione era solo apparantemente duratura. ... due anime solitarie ...che si incontravano quando ... libere dalla propria schiavitu': io dalla mia volonta', lui dalla sua labilita'.

... due persone smodate. ... tendevo ad eccedere nella sua stessa direzione, ma poi ho invertito la rotta. Non mi attirava piu' la sua sregolatezza, ... cominciava a farmi paura ...La mia vita era in pericolo e ... anche quella della mia famiglia.

....sola...senza sentirmi complice del suo vizio.... non cercava aiuto, ma dipendenza: voleva delegarmi la responsabilita' della sua vita. Non ho piu' avuto notizie





















Il capofamiglia

quando l'evento che si teme si realizza, ci si trova costretti a fronteggiarlo e si scopre di possedere una forza superiore alle aspettative.

il Male vinse e mio padre ci lascio' ....dimostrai di avere piu' forza interiore e autocontrollo di quello che credevo.

non mi abbandonai alla sofferenza, evitando di tormentarmi col pensiero di non conoscere la causa della morte ... In casa mancava un capofamiglia.

io potevo evitare che la mia famiglia andasse alla deriva...non ero io ad identificarmi in una legge ideale, ma erano la mia legge e la mia volonta' ad identificarsi nella mia responsabilita' familiare.





















Presagi

avvertivo qualcosa...che non potevo controllare ...Il primo indizio provenne direttamente da mio padre.

Aveva bisogno di tranquillita' e di qualcosa che in casa non trovava...

Se si e' soddisfatti della propria vita, non si dovrebbe aver paura di invecchiare. ...si sentiva troppo vecchio per fare qualcosa che avrebbe voluto

...in un'associazione di volontariato si sentiva di nuovo utile per la societa'...i suoi passatempi individuali, ..., non facevano che esaltare il suo isolamento da pensionato.

....la febbre lo colpi' ...non individuare la causa del male equivaleva a lasciar vincere il male





















La nuvola da ragioniere

...ero pronta ad accettare la sfida e avevo voglia di lasciarmi alle spalle "la nuvola da ragioniere" ...

...iniziai il primo anno di universita'...faticavo a gestire le mie emozioni.

L'atteggiamento antipatico da prima della classe, in un ambiente universitario, non aveva piu' senso ...non avrebbe neanche avuto senso essere la prima della classe, ... all'Universita' le classi non esistono.

l'ambiente universitario e' molto piu' rilassante della scuola: nessuna tensione "sociale", nessun protagonismo od ostruzionismo ... Si seguono le lezioni e se non se ne ha voglia se ne sta a casa ... Gli esami sono come dei treni: fissati ad intervalli regolari. Lo studente decide quando partire e se perde la coincidenza ne e' responsabile.

Quel che conta alla fine e' il risultato e non ammuffire o meno in aula.

...ero restia ad abbandonare l'ideale del senso del sacrificio e dell'astinenza per il conseguimento dei risultati...

... insicura delle mie capacita',

...temevo il momento dell'esame, ...in una o due ore veniva valutato il frutto di mesi di studio.

...ansia da prestazione...insostenibilita' dello stress...il problema era l'emotivita', dovevo affrontarla e non scappare. ...avevo bisogno di un po' di incoraggiamento. La prima votazione lodevole ... motivazione per proseguire.

stavo imparando a convivere con me stessa e a gestire la mia vita in maniera piu' pacata, evitando di essere la causa delle mie sofferenze





















Il gioco del dare e avere

...l'esame consisteva nella simulazione di un caso aziendale reale

Potevo ben vantare conoscenze scolastiche eccellenti, ma peccavo di pragmatismo e sensibilita' aziendale.

...avevo concepito la ragioneria come la materia dell'ordine e della disciplina. ..., volendo porre fine ai disordini della mia vita.

.."Dare" e .."Avere" ... due forze antitetiche, come il Bene e il Male, che ... dovevano trovare un equilibrio, convivendo armoniosamente nel Bilancio finale. ... l'elemento che ne consentiva il pareggio era l'utile o la perdita, cioe' il risultato della gestione, o della condotta.

...avevo concentrato i miei sforzi nel voler sviluppare un talento che non avevo, dimenticandomi della mia predisposizione naturale...

... il successo dipende da vari fattori e ... non e' l'eccellenza scolastica, o accademica, a determinarlo

i... con un voto cosi' alto, mi sentivo sconfitta.

... esame di maturita' ...'esperienza "sociale", ... il cameratismo rende l'esperienza piacevolmente indimenticabile.





















Il Male dentro

il Male, cosi' come il Bene, sono endogeni. Dipendono da noi, ... la variabile di cui sono funzione sono le nostre reazioni, espressione della nostra capacita' di gestire le emozioni. ... le emozioni ricevono stimoli dall'ambiente esterno, ma siamo noi che le trasformiamo in allegria, rabbia o malattia.

...nessun adulto mi ha mai indotto ad essere consapevole dell'importanza della gestione delle proprie emozioni nella vita sociale e personale.

Un' "educazione emotiva" avrebbe potuto evitare i miei problemi alimentari, le mie manie di perfezionismo ed "esibizionismo", le mie tendenze depressive.

...falso "capro espiatorio".... non e' colpa degli altri che ci distraggono, ma siamo noi che non riusciamo a concentrarci...

E' ... comodo trovare all'esterno la causa dei nostri mali e giustificare l'accidia.

...se noi non interveniamo, determiniamo la manifestazione del Male nella nostra vita. ...efficacia dell'intervento ...subordinata soltanto al nostro attivo recepimento e non all'abbandono passivo all'Altro





















Eccellenza

Investire tutte le energie su cio' che si pensa sia lo scopo della propria esistenza.

Sfruttare al massimo il proprio talento per eccellere.

...l'eccellenza richiede ulteriore elevazione.

Il limite e' il talento stesso che si rischia di annientare, distruggendone il significato di dote naturale per renderlo "artificiale", al servizio di un grado di eccellenza puramente ideale...

disperdere la mia esistenza in una vetta talmente elevata da non poter essere padroneggiata, raggiunta la quale non si va piu' oltre e si ha paura di scendere.

L'autocontrollo sul tempo libero e la focalizzazione della mia esistenza sull'eccellenza scolastica raggiunsero un livello tale da rendermi "emotivamente e socialmente deficiente"

talmente intransigente da non sembrare "umana"...Sapevo di suscitare odio...La mia empatia mi faceva soffrire, infliggendomi i pensieri e gli stati d'animo negativi dell'Altro

...essere superiore, aliena ai giudizi dell'Altro: ... prezzo da pagare all'eccellenza.

l'eccellenza e' eccesso ... prescinde dalla comprensione umana, richiedendo soltanto un riconoscimento obiettivo...Con l'auto-affermazione avrei colmato il mio vuoto esistenziale ... non avrei piu' avuto bisogno di amore

...mi allontanai dale mie amiche...che...non mi ascoltarono, oltrepassando l'odio che provavo per me stessa.





















Trascendenza

...mancava una legge, un controllo, una privazione..., in mancanza di un provvedimento materno. Avevo bisogno di trascendenza, ascetismo, di una direzione verticale. ... obiettivi idealizzanti con cui identificare l'essenza della mia esistenza.

"riempire" la mente e "svuotare" il corpo. Svuotarlo, dalle forme che lo rendevano femminile, desiderabile, fecondo. ... avrei annientato il desiderio e non avrei piu' avuto bisogno dell'Altro per appagarlo

...l'unico modello ... il mio ideale, il mio unico padrone. ... servirlo, rendendomi schiava della mia imposizione. ... subordinata soltanto alla mia volonta'. ...Il prezzo da pagare era quindi l'estraniazione

essere superiore, protetta dalle contingenze della vita e indifferente ai bisogni materiali. Avrei superato il mio disagio familiare, esaltando la mia famiglia come ente ..., estraneo alla normalita'.

...genitori, che mi avevano insegnato il senso del dovere e del sacrificio, ... con la loro scelta di vita

Lo Studio sarebbe stato il mezzo per raggiungere l'elevazione spirituale...sfruttare le mie capacita' intellettive ...vita ... incentrata sulla volonta' e sulla conoscenza, elevando l'astinenza all'estasi





















Anoressenza

Controllare le pulsioni fino a quando e' possibile, fino a quando la ragione ne e' capace e poi sfogarle, ma controllatamente, nel pasto, scrupolosamente programmato nelle quantita' e qualita'.

...la privazione richiama maggiore privazione.

Il limite e' la vita stessa, della quale ne ricercavo disperatamente l'essenza, il suo significato. ...rischiavo di morire per trovarlo





















L'armatura

Una semplice frattura, ... segno' un cambiamento di rotta,... Quella situazione richiamava alla memoria il mio passato, quando mi sentivo soffocata dalla onnipresenza di mia madre e dal troppo cibo che cucinava....

Da piccola ero grassa e ne soffrivo...

...era mia madre che decideva per il mio corpo...non avevo nessun controllo su di me e ... non avevo nessun interesse a controllare le emozioni

...vedevo il mio corpo come un'armatura che, sebbene mi difendesse dagli attacchi esterni, intrappolava i miei organi vitali ed il mio spirito

...lottare e urlare affinche' mia madre si decidesse a portarmi da un dietologo...

...meccanismo interno di autocontrollo e repressione che si trasformo' ... in un disturbo del comportamento alimentare e, ..., in una nuova "filosofia" di vita.alienante ... "Anoressenza".





















La tavola e il letto

Gli unici elementi che mi legavano alla famiglia, e che ... limitavano la mia independenza, erano la tavola e il letto.

Richiedevo sempre piu' tempo da trascorrere con gli amici.

...La mia felicita' dipendeva dagli incontri occasionali in discoteca, al luna park o dove capitava.

Frequentavo diversi ragazzi, ma ... avrei voluto ... una persona con cui instaurare un rapporto esclusivo, speciale.

Le mie esperienze erano esplorative, "orizzontali", non "verticali". Le mie amiche pero' erano il mio punto di riferimento,

Fuori di casa, ...era come se la mia famiglia non esistesse ...come se ... non avessi origini ne' radici.

...se non avevo capo, non avevo neanche coda.





















La margherita

...modo per attirare ... attenzione .... distinguermi, ma ...non estraniarmi

....essere una margherita, un fiore alla portata di tutti, da poter facilmente cogliere. Non ... stella alpina, inarrivabile e difficile da staccare.

bivio ... direzione che volevo seguire e ..direzione che i miei genitori avrebbero voluto

diventare la prima attrice del cabaret scolastico ...per essere portavoce della ribellione al sistema, alle regole ...trasmettere ...ebbrezza, ... in forma catartica. ... capro espiatorio.

"Odio la mia famiglia e odio studiare". ... per convincermi che il problema non era interiore, ma esteriore.

...non stavo vivendo la mia vita, ma ... l'attimo.





















Il ponte levatoio

studio ... per l'emancipazione, ... per ottenere il riconoscimento dell'adulto e ... per diventare adulta.

...lo studio era un ponte levatoio, un ponte mobile di collegamento con l'Altro: si abbassava quando dall'altra parte c'era un adulto, si sollevava quanto dall'altra parte c'era una persona della mia generazione...

...A scuola viene esasperata l'importanza del rendimento scolastico piuttosto che la vivibilita' dello stesso.

...non miravo ad essere una persona "di classe", ma d'azione.





















L'espressione del talento

...il tema d'italiano, ... per poter raccontare, descrivere, esprimere le ... sensazioni, rivivere o riflettere

....musica ... sottofondo dei miei pensieri e accompagnamento delle mie giornate.

...tono di voce ... alto, ... la passione ha alti volumi.

...inventavo una storia e i personaggi prendevano forma con le Barbie

Mio padre...non mi ha mai esortato a perseguire una carriera "artistica", irrazionale ..,si divertiva a costruire "diavolerie elettroniche".

Mi sarebbe piaciuto aiutarlo .... Ma non avevo ... talento e predisposizione.

L'unico modo per "raggiungere" mio padre era quello di diventare razionale, "matematica"





















L'annientamento dei sogni al supermercato

...alla mente adulta, l'idea infantile del futuro e' puramente fantasia e suscita divertimento.

L'adulto si rintana nella propria realta' e nel proprio rifugio di certezze, ... frutto di autoinganni e costrizioni...e' imperniato sulla produzione economica, ... gli unici bisogni e desideri che crede di avere: quelli materiali.

Annientare i propri sogni al supermercato. Guadagnare per spendere. ... vera dottrina che non si vuole insegnare, ma che in realta' viene impartita ai bambini.

...l'adulto pensa che, come lui, il bambino abbia soltanto esigenze materiali e fisiche.

...ci si comporta con il bambino nella stessa maniera in cui il medico elimina i sintomi della malattia senza averne capito la causa...l'adulto gestisce il "dialogo sul futuro" scegliendo la via piu' comoda ed "economica" per se', ... apparentemente piu' serena per il bambino: ... assecondarlo lasciandolo fantasticare sul futuro, ... rimandandone la discussione al momento della fine della scuola dell'obbligo.





















L'espressione della mia insoddisfazione

... l'importante non e' la meta, ma il cammino per raggiungerla, ... l'importante non e' la torta finale ..., ma la manodopera impiegata per produrla.

...una volta che il prodotto e' fatto, ci si trova a doverlo maneggiare ...ricostruire oppure integrare

Sfruttando ... le caratteristiche della mia manodopera nella produzione mi ha distratto dal prodotto stesso

...prodotto "ideale", ... frutto del ... talento naturale. non dipende dagli oggetti che gia' possiedo, da dove vivo e da che cosa ho gia' costruito





















Il mare all'orizzonte

...per me la distanza non significava nulla...avrei raggiunto il mare all'orizzonte, senza permettere a nulla e a nessuno di fermarmi.

Arrivare ad una meta e' l'unico modo per poterne raggiungere altre.

...far carriera vuol dire muoversi in "verticale": le mete da raggiungere guardano sempre nella stessa direzione essendo tappe di uno stesso traguardo. ...e' il percorso di chi ha le idee chiare, di chi e' interessato veramente alla meta e non tanto al cammino.



Esplorare, al contrario, significa muoversi in orizzontale: tagliando perpendicolarmente piu' mete che sono tappe di differenti traguardi.

Il mio percorso e' orizzontale. Non ho le idee chiare riguardo a dove voglio arrivare, ma so con certezza che non voglio stare ferma





















L'altra faccia del mio curriculum

Piu' che un'insalata di economia, matematica, statistica, con condimento medico, il mio curriculum assomiglia piu' ad un'elaboratissima torta a strati ...si sente il miscuglio di troppi gusti che il palato convenzionale non riesce a digerire.

...dietro quest'accozzaglia si nasconde una personalita' "artistica" ...

... razionalizzare la mia vita, studiando materie quantitative ... necessarie per la mia formazione.

...in ambito lavorativo l'ambiente e piu' importante del lavoro stesso: e' dal "feeling" con le persone ... che dipende la mia soddisfazione personale. ... ho trascurato di chiedermi se la mia personalita' e i miei principi fossero in sintonia con l'ambiente che la richiedeva.

... non mi sono mai veramente chiesta cosa avrei ottenuto dopo ogni meta desiderata. L'importante era partire e raggiungerla.





















Inanalizzabile

Catturare in uno scritto i segni del passato che rovinosamente intaccano la mia mente e la mia persona.

Analizzare l'inanalizzabile...

La mia non è stata per nulla un'infanzia ordinaria e forse non è nemmeno stata un'infanzia.

...l'approvazione ed il consenso dell'Altro ...hanno sempre rivestito una notevole importanza ed influenza nella scelta delle mie azioni.

l'immagine corporea mi ha sempre affascinato

Ho sempre vissuto con la fantasia di modelli e ideali da poter raggiungere e ciò mi ha .. distolto dal vivere stesso ... preoccupazione ... avere qualcosa di anormale, rispetto all'Altro

distratta dal non essere, invece di concentrarmi sull'essere, ... la mia mente si è estraniata persino dal mio corpo, cioè dal mio essere ``tangibile''.

... vedendomi senza guardarmi, senza avere la consapevolezza del vincolo delle mie fattezze fisiche, della mia età, del tempo, dello spazio





















Senza struttura (Introduzione)

pensieri.... all'interno della mente... si tramutano in progetti concreti,

... muoiono oppure diventano ossessioni .... blog ... tentativo di esprimere

i pensieri che non hanno ancora una forma...

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