Poiche' per me l'importante non e' la meta, ma il cammino per raggiungerla, allora l'importante non e' la torta finale che ho prodotto, ma la manodopera impiegata per produrla.
Com'e' caratterizzata la mia manodopera?
Anticonformismo, passionalita', determinazione, curiosita', ambizione, originalita', "esibizionismo", idealismo ...
Caratteristiche relative al modo di mescolare gli ingredienti base della torta: matematica, economia, statistica, piuttosto che agli ingredienti stessi.
Ma una volta che il prodotto e' fatto, ci si trova a doverlo maneggiare. Se piace o non dispiace, nessun problema: lo si sfrutta o almeno lo si usa. Se il prodotto piace a noi, ma non all'Altro ci si disinteressa. Se non piace a noi, ma all'Altro ci si sente in dovere di doverlo usare, pur non traendone soddisfazione. Se il prodotto non piace a nessuno, vale la pena distruggerlo e ricostruirlo.
In quale situazione sono?
Quando ho creduto che la torta fosse l'espressione di me, mi sono sentita soddisfatta e, pur trovandomi nella seconda situazione sono riuscita a trovare qualcuno che l'apprezzasse.
Ma quando ho capito che in realta' la torta e' soltanto un'espressione incompleta di me, allora ho sentito l'esigenza di dover ricostruire oppure integrare.
Maneggiare il prodotto finale infatti non mi soddisfa come pensavo, perche' non mi consente di sfruttare appieno le caratteristiche salienti della mia manodopera, e quindi della mia personalita', o forse perche' non mi interessa veramente l'oggetto.
Sfruttando appieno le caratteristiche della mia manodopera nella produzione mi ha distratto dal prodotto stesso, facendomi credere che tale prodotto fosse un perfetto sostituto del prodotto "ideale", che esprime al meglio me stessa e che e' frutto del mio talento naturale.
Ma esiste questo prodotto?
Esso non dipende dagli oggetti che gia' possiedo, da dove vivo e da che cosa ho gia' costruito, ma per individuarlo forse e' necessario, "andare indietro nel tempo".
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