martedì 29 marzo 2016

Il silenzio di Schwanden

"Schwanden, posso farti una domanda? Qual è il senso della mia vita, a parte mia figlia?"

Silenzio, rispondono solo la flora e la fauna agitate dal vento.

"Schwanden, qual è il senso della mia esistenza? Qual è la mia strada?"

Silenzio. "Gruetzi" mi saluta un passante.

"Schwanden rispondi."

Ma Schwanden tace. 

In effetti i migliori amici non ti rubano mai le risposte. Un vero amico non risponderebbe mai ad una domanda destinata esclusivamente a te.

Mi incammino verso la via del ritorno, anche se devio per esplorare nuovi sentieri.
Schwanden, per venire da te ho dovuto litigare, rifiutando i convenevoli familiari in un giorno di festa. Speravo di trovare delle risposte, ma almeno ho trovato in te un po' di pace.
Avevo bisogno di vagare per ore in giro da sola senza meta, inseguendo un bivio e poi abbandonandolo per un altro, per mera curiosità.

E adesso dove sono? Impossibile perdersi. Basta accendere il "phone" e ti ritrovi. Già, ma dove sono veramente? E che ci faccio in questo nuovo paese? 

Esistenzialmente, non lo so, ma posso raccontarvi come sono arrivata fin qui e come ho conosciuto Schwanden.

lunedì 28 marzo 2016

The dark side of the mom



"Schwanden, non reggo più il gioco del silenzio."

"E perchè dovresti?"

"Non voglio rivelare cattiverie."

"Le persone cattive non parlano, non rivelano i loro cattivi pensieri, ma li mettono in pratica. Preferisci che la cattiveria diventi parte intima del tuo essere?"

"No, ma non vorrei sembrare pazza."

"Sei un'artista non una pazza. Pensa, per esempio, se Dario Argento non avesse espresso i suoi omicidi forse li avrebbe commessi."

"Va bene mi hai convinto. Riprenderò a scrivere ciò che ho dentro anche se ho sempre meno tempo."

"Ti aiuterò ascoltandoti e ponendoti le giuste domande. Iniziamo con la prima: che cos' hai?"

"Vorrei indietro la Mia vita da miserabile persona senza figli. Miserabile perché se parli con qualsiasi genitore ti dice che un figlio è felicità e il senso della sua vita. Io invece rivorrei la Mia vita priva di senso."

"Ma come, non sei contenta di badare a tua figlia?"

"Sono contenta, ma mi sento in trappola. Non posso dare libera espressione al Mio essere, sto uccidendo l'artista."

"In poche parole sei Una Madre pentita."

"La verità è che non ho Mai creduto di volere una famiglia, nel senso che ho sempre visto e vissuto la famiglia come un luogo asfissiante: routine, feste forzate, luoghi comuni, ruoli, doveri... e consumismo giustificato e obbligato... nulla di piu' distruttivo per chi ha neuroni diciamo artistici."

"E quindi?"

"La questione è che non potrei più vivere lontano da mia figlia. La amo. E sono felice di non lavorare per dedicarmi a lei, anche se qui, devo ammettere, forse entra in gioco l'insoddisfazione professionale piuttosto che la vocazione materna. Vedi, essere genitori è una condizione irreversibile. Una volta che diventi genitore non puoi più essere non genitore. In un certo senso è come la morte: da lì non ne esci."

"E secondo te alle persone piace morire? Nessuno piu' avrebbe figli se fosse così."

"Il fatto è che le persone sembrano non chiedersi nulla. A scuola è da asociali studiare e allora non studiano. Non lavorare è da emarginati e allora non si discute anche se il lavoro non piace. Arrivano ad una certa età e allora il figlio ci vuole. La gente pare che non viva, ma porti avanti la baracca. Se dicono che e' Natale allora la gente mangia panettone anche se non piace. Se e' Pasqua allora si mangia la colomba. E Tu mandi giù senza distinguere convinto di non star mangiando merda solo perche' te lo dicono."

"Ma nessuno ti obbliga a seguir convenzioni anche se hai famiglia".

"In teoria sì, ma in pratica sei sempre sotto stress affinché non cedi e fai come dicono loro perché sei stanco e non ce la fai più. Come quando i figli fan capricci".

"Ma se sei forte resisti."

"Il guaio è che in certi momenti vorresti solo vivere la tua vita tranquilla senza render conto a nessuno. So che per mia figlia farei di tutto, ma poi mi chiedo perchè si metta al mondo un figlio sapendo che la tua salute e qualità di vita peggioreranno: problemi dopo e durante Il parto, stanchezza prolungata per anni, anni di sonno persi, nonché nervosismo ..."

"beh se nessuno avesse più figli, ciascuna vita potrebbe essere perfetta, ma rimarebbe perfettamente fine a sè stessa. Anche se diventassi una scrittrice ad un certo punto non avresti più persone che ti leggono.

"Lo so perfettamente. E' solo che bisogna ammettere che per una persona che ambisce a fare una vita all'insegna del benessere e del relax fare figli appare come la cosa più irrazionale che esista."

"La vita è quella cosa che se ti soffermi a pensare perde ogni senso".

"Va bene, ma allora perchè generare una persona che dà il senso alla tua vita se tanto la vita è priva di senso?"

"Sai che alla gente piace illudersi. E piace anche trovare un alibi per non realizzare i propri sogni. Un figlio è l'ideale."

"Sai benissimo che non accuserò mai mia figlia per i miei fallimenti. E poi se hai grilli per la testa, di certo non ti passano figliando. Prima o poi il loro suono ti richiama, come sta succedendo a me."

"E allora seguili."

"A volte è veramente difficile. Ho come l'impressione che quando mia figlia si svegli al mattino, la Mia giornata finisca."

"E questo si chiama non accusare tua figlia?"

"Hai ragione, ma spesso concepisco idee e pensieri che vengono uccisi dal suo pianto."

"Quindi la stai accusando? Senti, magari non credi alla famiglia ma so che credi all'amore. Il tuo amore per lei prevarrà e sicuramente troverai anche il modo per esprimere il tuo essere anche se non tramite una carriera e una famiglia tradizionali."

"Hai ragione e questo vale anche per chi già amavo prima di mia figlia. Però certi momenti, quando all'amore subentrano questioni pratiche e vi sono disaccordi, arrivo quasi al punto che vorrei che la mia vita finisse."

"Lo sai bene che non lo vorresti perchè pensi: chissà lei come farebbe. E' lei che ti spinge ad andare avanti, è lei che ti fa sentire indispensabile. E' lei il senso della tua vita."

"E' un controsenso: generi chi ti ruba il tempo, il sonno e la vita per avere il senso di una vita che non ti appartiene più. E' un patto col diavolo se ci pensi."

"E' così se pensi che la tua vita non abbia altro senso oltre lei."

"Ma io mi sento una nullità. Non posso neanche sfogarmi perchè se urlo è diseducativo. L'altro giorno mi sono morsa la mano in presa ad una crisi di nervi e di stanchezza per la mancanza di dar libero sfogo al Mio essere."

"Capisco, a maggior ragione ne devi parlare e scrivere e trovare il tempo per Te. Se sembrerai pazza non preoccuparti del giudizio degli altri ma del fatto che se non ne parli diventerai pazza sul serio e allora  sarà un problema di sostanza e non di apparenza."

"Grazie Schwanden. Posso farti una domanda?"


La terra e il cielo


Posso vederti vicino, toccarti, posso stringerti fra le mani, posso gettarmi su di Te, ma ... qualcosa mi lascia insoddisfatta. Penso sempre a Lui che è lontano, irraggiungibile.  

Potrei essere felice guardando in basso e invece devo guardare in alto e star male perché non posso toccarlo né vederlo da vicino. Posso solo immaginare come sarebbe se lasciassi tutto per inseguirlo, pur sapendo di non ottenere nulla perché è impossibile arrivare a Lui. Eppure Lui è ciò che seguo. Potrei avere la terra tra le mani, la terra potrebbe darmi l'erba. Eppure sono attratta da Lui: il cielo, che vedo senza prendere, sogno senza realizzarlo. 

Gli alberi mi separano da Lui. Potrei accontentarmi di loro, toccandoli, arrampicandomi sopra con l'illusione di avvicinarmi a Lui. Ma loro non soddisferebbero la mancanza che sento, il vuoto che mi spinge a cercarlo, a rinunciare a tutto per vagare rischiando di trovarlo quando tutto sarà finito. 

E aspetto Il Vento, ma Il Vento non mi conduce a Lui.