L'importante non e' la meta, ma il cammino per raggiungerla. E' proprio quello che mi attira. Partire verso l'ignoto, affrontando le avversita'.
Ricordo la prima meta che tentai di raggiungere. Avevo 5 o 6 anni, pressappoco. Vidi il mare all'orizzonte. Mi dicevano che era lontano a piedi, circa 20 km. Ma per me la distanza non significava nulla. Non concepivo la misura dello spazio e del tempo. Visibile ai miei occhi significava raggiungibile. Presi due stracci, convinsi mia cugina a seguirmi e ci incamminammo. Forse avremmo raggiunto il mare o forse non saremmo mai tornate se mia sorella non avesse avvertito mia madre. Ricordo che sentivo la sua voce e vedevo la sua sagoma in lontananza "Dove andate? Tornate indietro. E' lontano. Vi fate male...". Esplorai meglio il territorio. Forse aveva ragione. Forse era meglio tornare indietro. Promisi a me stessa che "da grande" avrei raggiunto il mare all'orizzonte, senza permettere a nulla e a nessuno di fermarmi.
E in effetti cosi' feci. Raggiunsi ogni meta visibile agli occhi della mia mente (il diploma, la laurea, il dottorato, le scadenze lavorative e personali ...). Mia madre, nessun altro e nessuna avversita' hanno potuto fermarmi.
Accecata dal desiderio di arrivare, non mi chiesi in fondo dove sarei arrivata, cosa avrei fatto dopo e cosa avrei perso durante il tragitto. Arrivare ad una meta e' l'unico modo per poterne raggiungere altre.
Quindi cio' che ha veramente valore e' il cammino piuttosto che la meta.
"Ma allora la ragazza fara'sicuramente carriera". Mi dicevano conoscenti, parenti, insegnanti in presenza dei miei genitori.
In realta' far carriera vuol dire muoversi in "verticale": le mete da raggiungere guardano sempre nella stessa direzione essendo tappe di uno stesso traguardo. Questo e' il percorso di chi ha le idee chiare, di chi e' interessato veramente alla meta e non tanto al cammino.
Esplorare, al contrario, significa muoversi in orizzontale: tagliando perpendicolarmente piu' mete che sono tappe di differenti traguardi.
Il mio percorso e' orizzontale. Non ho le idee chiare riguardo a dove voglio arrivare, ma so con certezza che non voglio stare ferma: voglio conoscere piu' realta' senza fossilizzarmi su alcuna. Pertanto la torta a strati, "allegoria" del mio curriculum descritta nel precedente post, non va immaginata in senso verticale (come una torta nuziale) ma in senso orizzontale.
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