sabato 9 maggio 2015

L'acqua e il fuoco

L'acqua e il fuoco sono una potente fonte di energia.
L'acqua e il fuoco sono elementi essenziali, non sono lusso.
L'acqua e il fuoco hanno ruoli di vitale importanza: l'acqua disseta, il fuoco riscalda.
L'acqua e il fuoco hanno anche ruoli di fatale importanza: l'acqua annega, il fuoco incendia.
L'acqua può vivere imbottigliata, il fuoco no.
L'acqua cade al suolo. Il fuoco si spande nell'aria.
L'acqua appare incolore; il fuoco rosso calore.
L'acqua può essere percepita solo con la vista. Il fuoco coinvolge tutti i sensi.
L'acqua si fa sentire solo quando precipita o scorre. Il fuoco si fa sentire sempre, crepitando.
L'acqua evoca evoluzione. Il fuoco rivoluzione.
L'acqua spaventa solo se in gran quantità, se scorre impetuosamente o se precipita intensamente. Il fuoco spaventa al solo manifestarsi.
L'acqua è una sostanza. Il fuoco deriva da una reazione.
L'acqua e il fuoco vengono chiamati insieme dall'universo e dallo zodiaco.
L'acqua e il fuoco non festeggiano mai. La loro presenza non è ricercata, ma scontata.
L'acqua e il fuoco potrebbero annientarsi a vicenda: il fuoco facendo evaporare l'acqua, l'acqua spegnendo il fuoco.
L'acqua e il fuoco sono elementi naturali: non vogliono danneggiarsi a vicenda.
L'acqua e il fuoco non si toccano per rispettarsi reciprocamente.
L'acqua e il fuoco collaborano svolgendo indipendentemente ognuno il proprio lavoro.
L'acqua e il fuoco abitano lo stesso luogo, ma non si incontrano mai.

Mia sorella A. ed io siamo come l'acqua e il fuoco. Abbiamo sempre avuto idee diverse e siamo sempre state distaccate, per rispetto. Meglio stare ognuno per sé che dover frequentarsi per forza e danneggiarsi a vicenda. 

Da bambina volevo condividere con lei qualsiasi cosa. Non volevo possedere nulla: ciò che era mio per me era anche suo. Lei invece no. Divideva, delineava. “Questo è tuo, non lo tocco. Ma quello è mio”. E allora rispettavo la sua proprietà, senza difendere la mia. La rispettavo perché lei non mi giudicava, né voleva approfittare del mio “comunismo”. Semplicemente si comportava con me come voleva che io mi comportassi con lei. Ed allora la accontentavo: non toccavo ciò che era suo, ma lasciavo a sua disposizione ciò che era mio, anche se lei non lo toccava. Di fatto anche io mi comportavo come avrei voluto lei si comportasse perché non mi interessava avere le sue cose, anche se mi spiaceva che non avesse le mie stesse idee.

Apparentemente lei non ha mai fatto paura, incolore come l'acqua. Non si espone, non si fa sentire, anche se si fa notare con trucchi, borse e abiti firmati. Io invece son sempre stata un pericolo apparente, un segnale rosso, quella che da piccola le faceva paura non appena si mostrava. Quella che si espone, che non sta mai zitta e che non ha bisogno di farsi notare. Incandescente, a volte irrequieta e convulsa, ma altre volte ferma e definita come la fiamma di una candela. Lei invece sempre incolore, nonostante i belletti. Ma anche lei è pericolosa, anche se non lo fa vedere. Se ci cadi dentro può farti annegare. Di fatto anche lei scorre libera, sempre al suolo. Il fuoco sale in aria, si disperde. 

L'acqua scorre e talvolta è in piena. L'acqua non si rende conto della sua funzione vitale. Tende sempre a pensare al fatale. Invece il fuoco pensa di essere vita.

L'acqua e il fuoco obbediscono all'universo. Legate da vincoli naturali, non si farebbero mai del male e pensano sempre al bene del “pianeta”. Pianeta ormai distrutto da due disgrazie familiari. E ora si ritrovano in causa, sempre a debita distanza, per fronteggiare il pericolo di una terza. 

L'altra mia sorella S. ha scampato la morte qualche mese fa. Perforazione dell'intestino. Intervento urgente con poche possibilità perché era già in shock. Ma per fortuna il pericolo sembra essere passato. Ora sta bene, dopo altri due interventi. 

Mia sorella A., a cui avevo ceduto la tutela di S. perché volevo emigrare, ha mostrato le sue capacità. Per proteggerla ha “inondato” gli operatori e gli assistenti sociali. 

Per badare a mia figlia, non ho potuto aiutarla molto, ma lei se l'è cavata da sola. Spero però che la situazione rimanga stabile per qualche anno almeno, che non succedano imprevisti perché ho il timore che ciò che per me potrebbe essere un'altra disgrazia familiare, per lei potrebbe essere l'apocalisse.


Nessun commento:

Posta un commento