martedì 7 marzo 2017

TRAURIG

A volte non sai se è peggio andare avanti sentendoti alleggerito di qualcosa di cui in realtà non vorresti essere stato privato, perché è qualcosa di cui avevi bisogno, oppure appesantito di qualcosa che ti porti addosso che non vorresti avere, che ti pesa. In entrambi i casi, senti la fatica di dover andare avanti. Nel primo caso capisci come sia difficile proseguire senza qualcosa che ritieni indispensabile per la tua vita. Nel secondo caso invece senti lo sforzo di camminare con qualcosa che ti pesa.

A volte non sai se sia peggio voler rivivere una situazione che probabilmente non rivivrai più, oppure voler dimenticare una situazione che non vorresti aver vissuto. In entrambi i casi ti senti bloccato, smarrito.

Se ti è successo qualcosa che vorresti rivivere, il suo ricordo ti fa sentire svuotato di qualcosa di fondamentale che hai perso. Se ti è successo qualcosa che vorresti dimenticare, il ricordo di quel qualcosa ti appesantisce, ti opprime, ti impedisce di andare avanti in armonia.

A volte capisci quanto i ricordi siano dolorosi, belli o brutti che siano.

E allora piangi, sperando che le lacrime ti liberino da ciò che vorresti dimenticare o che ti irrighino la pelle, ridandole il nutrimento del bel ricordo che porti con te e che con le lacrime speri si sciolga e con la sua bellezza possa ritemprarti il corpo e lo spirito.

E celebri la tristezza, perché festeggiando speri di dimenticarne il patrono. Senti alla gola che sei ebbro e che vorresti vomitare tutto quel dispiacere. E ti gira la testa. E poi, stanco, vorresti dormire, per rivivere nel sogno ciò che non puoi vivere nella realtà oppure per dimenticare ciò che ti ossessiona. In entrambi i casi vorresti una vita diversa.

E poi ti svegli. Cadi. Ti rialzi. Vai a lavorare. Il lavoro ti aiuta perché ti obbliga ad andare avanti, a concludere quel compito nonostante il tuo fardello o la tua mancanza.

Ma fuori dal luogo di lavoro barcolli, pur proseguendo la strada verso casa con la stessa velocità. Ti senti bruciare, ma nessuno ti vede incandescente.

Ciò che è difficile, infatti, non è andare avanti, ma mettersi l'animo in pace.


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