“Schwanden siamo dei
cluster. Partiamo soli e ci uniamo a seconda di ciò che ci accomuna
e sulla base di un metodo di aggregazione.”
“Was? Scusa, volevo
dire: cosa?”
“Ciascuna relazione
può essere descritta in maniera razionale. In statistica il single,
la coppia, il gruppo e le loro possibili relazioni costituiscono ciò
che in termini tecnici viene chiamata cluster analysis. Con
un algoritmo si possono individuare l'anima gemella e gli amici più
stretti. E' tutto così semplice, una volta che hai definito le
regole per formare la coppia o il gruppo.
Come
tutti i procedimenti quantitativi, l'algoritmo non può sbagliare, ma
sono le ipotesi di partenza che sono discutibili e a seconda delle
caratteristiche che si desiderano per un cluster, si ottengono
risultati diversi. Per esempio, se voglio formare una coppia o un
gruppo sulla base di orientamento “politico” e ideologico comune
ottengo un risultato. Ma se invece voglio una coppia o un gruppo
omogeneo per interessi musicali ottengo un altro risultato. Quindi,
Schwanden, capisci bene che per ogni cluster esistono tanti modo per
“accoppiarsi” a seconda delle caratteristiche che si vogliono
ottenere. Quindi una coppia col tempo può staccarsi se cambia la
priorità di avere diversa similarità tra i singoli cluster. Non so
se ho reso l'idea”.
“Credo
di sì”.
“Quindi
la coppia ideale dovrebbe essere quella i cui elementi sono simili
per un maggior numero di elementi possibili o idealmente uguali nelle
loro “componenti principali”?”
“Componenti
principali?””
“Sì,
elementi importanti per mezzo dei quali puoi definire il singolo
cluster e poi la coppia”.
“Esempio,
esempio.”
“Schwanden,
mi ricordi i miei allievi di esercitazioni di matematica. Esempio?
Beh, fammelo tu. Secondo te cosa è importante che due persone
abbiano in comune per formare una coppia stabile, o meglio, sulla
base di quali elementi importanti puoi descrivere due persone come
“uguali”, se così si può esemplificare?”
“Intesa
sessuale, carattere, stile di vita, obiettivi, hobbies... Già, ma
come descrivi i sentimenti? Quella scintilla magica che forma la
coppia come puoi descriverla razionalmente?”
“Beh,
Schwanden puoi cercare di descrivere l'attrazione, fisica o
intellettuale, come il modo, la linea che unisce i due cluster.
Schwanden, i sentimenti derivano da un mix di attrazioni fisiche e
psichiche “coltivate” nel tempo. L'attrazione genera
attaccamento, dipendenza. Se l'attrazione persiste nel tempo, si
instaura un sentimento. Il sentimento è più forte dell'attrazione,
ma esso cade se viene a mancare l'attrazione. Se una coppia invecchia
e nel tempo l'attrazione fisica non è così forte, la coppia
comunque può continuare se persiste l'attrazione intellettuale o
psichica che si mantiene viva, molto più facilmente, se due persone
hanno gli stessi interessi, la stessa visione del mondo e obiettivi
comuni. In realtà, Schwanden, le persone possono anche coltivare
interessi diversi, ma l'importante è che siano entrambi curiosi
degli interessi dell'altro. E gli obiettivi e la visione anche se non
sono identici, devono almeno andare nella stessa direzione,
Altrimenti è facile che il cluster si separi perché i suoi elementi
non si sentono più così simili. Schwanden, avevo letto una
citazione che diceva che la curiosità è una profonda forma d'amore.
Beh, mi ha fatto riflettere e quindi ho provato a darne una
giustificazione razionale. La curiosità verso cosa faccia o si
interessi il partner, aldilà di quella legata a scopi di vigilanza
sulla fedeltà, è un elemento che deve necessariamente essere
presente in una coppia e quindi aggiungilo nella lista Schwanden. E'
chiaro però che non basta essere curiosi per amare qualcuno. Quindi,
detto in termini matematici, la curiosità è una condizione
necessaria, ma non sufficiente per una relazione d'amore.”
“Va
bene. Ma ora veniamo a te. Il tuo cluster non è abbastanza solido?”
“Schwanden
devo ammettere che la nascita della bambina ha perturbato la coppia.
Ha aumentato in un certo senso la distanza tra i due elementi del
cluster e ha influito anche sul metodo di aggregazione tra gli
elementi. Ora il metodo di aggregazione non è più l'incontro tra
due amanti, ma tra due genitori. I due elementi ora hanno un
vincolo. Immagina un vestito. Se prima era chiuso da una cerniera,
ora è allacciato da una stringa che termina con un nodo.”
“E
questo nodo ti disturba?”
“In
realtà questo nodo dovrebbe essere allacciato più stretto. Lascia
trasparire un po' troppa nudità.”
“Non
credevo fossi così pudica.”
“Schwanden,
sei simpatico. No, sai che se fosse per me, la gente potrebbe anche
girar nuda. Scherzi a parte, Schwanden. Un vestito serve per
coprirsi, ripararsi dal freddo (almeno il vestito a cui mi riferisco
adesso ha questa funzione). Pertanto se il vestito non è ben
abbottonato entra aria.”
“E
perché non è ben abbottonato?”
“A
volte si crea un varco. Una sorta di incomprensione reciproca. A
volte mi sembra che stiamo perdendo la curiosità l'un per l'altra”.
“Per
via di interessi personali che prima erano uguali e adesso sono diversi?”
“Anche, ma in fin dei
conti se quando si è amanti la cosa principale che si condivide è
il letto, allora non è importante avere gli stessi interessi. Ma
quando si ha famiglia diventa difficile coltivare i propri interessi
senza sacrificare le esigenze dell'altro e dei figli perché si ha
poco tempo. E si rischia di andare in direzioni opposte e quindi di
staccarsi. Schwanden, non voglio entrare nei dettagli. Non voglio
analizzare cosa ci accomuna e cosa ci differenzia. Ma tu sai che ci
sono state difficoltà. Il fatto che siamo emigrati qui ha stretto il
vestito. Ci ha di nuovo avvicinato. Stiamo vivendo un'altra vita,
anche se devo ammettere che in alcuni momenti anche qui mi sono
sentita sola, abbandonata alle mie priorità e lui alle sue. Sai
Schwanden, c'è stato molto da fare specie nel secondo trasloco.
Capisco che la bambina è “il mio lavoro”, ma è anche sua
figlia, anzi nostra figlia. E sai, a volte mi è sembrato di
sostenerne il peso da sola. Ma è anche un po' colpa mia perché
quando c'è da far qualcosa, non impartisco ordini, non dò direttive
sul da farsi ma aspetto che sia lui spontaneamente ad aiutarmi. E'
stato abituato a prender ordini, si vede. Ma cambiamo argomento.
Gliene ho parlato e adesso c'è più collaborazione. ”
“Chiedete e vi sarà
dato, ma non chiudete. Parlate, non siete nemici.”
“Già Schwanden.
Sarebbe da stupidi chiudere. Però sai quando le minacce si
presentano e poi scompaiono, ti chiedi dove si siano nascoste.”
“E quali sarebbero le
minacce? I suoi genitori, la sua famiglia di origine?”
“Schwanden, i suoi
genitori e in generale la sua famiglia sono persone ordinarie. Al
momento, non vedo nessuna reale minaccia o intrusione, ma forse
perché ora siamo lontani. Il problema è che tra me e loro non c'è
dialogo. Non abbiamo nessuna caratteristica in comune, nessun punto
di contatto. Tutto lì. Nessun odio, nessun sentimento. Io e loro
siamo in due cluster diversi anche se ci accomuna il fatto che
abbiamo un elemento in comune con cui formiamo il cluster. Ciò che
mi ha spaventato è il fatto che io e lui formiamo un cluster e lui e
la sua famiglia di origine ne formano un altro e sotto una certa
misura di distanza il nostro cluster si separa perché lui si trova
più vicino a loro. Schwanden, potrei analizzare la situazione ancora
più razionalmente, fare delle stime e valutare la speranza di vita
residua del nostro cluster. Ma il fatto che la vita possa essere
ridotta a calcoli e pure previsioni e descritta dalle statistiche,
questo non vuol dire che la vita debba essere vissuta in tale
prospettiva. Il piacere della vita è l'imprevisto. Un romanzo o un
film, ti appassionano e ti coinvolgono perché non sai come andranno
a finire. La curiosità è la tua motivazione per arrivare alla fine
del romanzo o del film e scoprirlo. E' chiaro che puoi fare delle
stime sul finale o, se non resisti, avere suggerimenti da chi lo ha
già letto o visto. Ma in ogni caso vuoi vedere con i tuoi occhi la
fine e se corrisponde a quella che ti avevano detto.”
“Stai divagando.
Torniamo al cluster. Quindi per adesso le previsioni sono serene,
poco nuvolose?”
“Esatto Schwanden.
Il fatto che siamo qui da soli ci ha rafforzato. Passiamo più tempo
insieme facendo ciò che piace ad entrambi. Prima invece il nostro
tempo era sottratto alle visite settimanali. E stavo male perché
sentivo la distanza tra me e loro e quindi tra me e lui. Adesso non
mi importa più. In fondo io devo formare cluster con lui e basta. E'
chiaro che la loro famiglia ha diritto a veder mia figlia. Ma io
allora ho anche diritto a coltivare i miei interessi. Ne vale la mia
salute, mentale e fisica. La questione si conclude così, Schwanden.”
“Va bene. Abbiamo
descritto l'amore ai tempi (ai modi e alle misure) della statistica.
Ma voglio riportarti le tre dimensioni di Osho, che è stato un po'
di tutto, ma, che io sappia, non uno statistico.”
LE TRE DIMENSIONI
DELL'AMORE
L’amore può avere tre dimensioni.
Una è la dipendenza, nella quale vive la maggioranza della gente.
La moglie dipende dal marito, il marito dipende dalla moglie: si sfruttano e si dominano a vicenda, si possiedono a vicenda e riducono l’altro ad una merce.
Questo è ciò che accade nel mondo nel 99% dei casi,
ecco perché l’amore, che dovrebbe aprire le porte del paradiso,
apre soltanto le porte dell’inferno.
La seconda è l’indipendenza, questo accade una volta ogni tanto.
Ma anche questa possibilità porta infelicità, perché il conflitto è costante.
Nessun accordo è possibile: entrambi sono assolutamente indipendenti e nessuno dei due è pronto a scendere a compromessi.
Essi danno libertà all’altro, ma essa è più simile all’indifferenza
che alla libertà.
Entrambi vivono nei propri spazi e il loro rapporto sembra solo superficiale, entrambi hanno paura di penetrare la profondità dell’altro, perché entrambi sono più attaccati alla propria libertà che non all’amore.
La terza possibilità è l’interdipendenza.
Accade tra due persone né dipendenti, né indipendenti ma in profonda sincronia tra loro, come se respirassero uno per l’altra, un’anima in due corpi: ogni volta che accade, accade l’amore.
Solo in questo caso è amore.
Negli altri due casi non è vero amore: sono solo degli accordi sociali o psicologici o biologici ma solo accordi.
Nel terzo caso l’amore ha qualcosa di spirituale.
Accade assai raramente, ma ogni volta che accade una parte di paradiso cade sulla terra.
Osho
“Grazie Schwanden.
Nel terzo caso i due elementi del cluster sono uguali, poiché
descritti dalle stesse componenti principali.”
“Quindi sintetizzi
l'amore spirituale con le componenti principali?”
“Sì, Schwanden. Gli
statistici sanno essere volgari in nome della semplicità.”
“Ma allora, in fin
dei conti, la vostra relazione rientra nella terza dimensione?”
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