sabato 11 giugno 2016

Lo straniero

Lo straniero è lo specchio del locale.
Un riflesso allegro, in un paese gioviale.
Un'immagine trasparente, in un paese leale.
Uno sguardo congelato, in un paese glaciale.
Un'ombra cinese, in un paese teatrale.
Un losco spettro, in un paese criminale.

A volte penso a tutti quelli che danno la colpa agli stranieri quando in un paese le cose vanno male. Molto probabilmente queste persone ignorano cosa vuol dire essere stranieri. Molto probabilmente queste persone non sono mai uscite dal loro quartiere. Molto probabilmente queste persone parlano per luoghi comuni e hanno scarsa capacità di immaginazione e comprensione.
Perché se avessero provato l'esperienza di essere stranieri, di trasferirsi in un paese diverso dalla loro patria allora saprebbero perfettamente che lo straniero, solitamente, non si trasferisce per rubare, ma per cercare una nuova casa, una nuova vita, una nuova possibilità. Pertanto ciò che tenta di fare è integrarsi: parlare la lingua locale, rispettare le abitudini e le leggi del posto.
Lo straniero impara le regole locali principalmente osservando il comportamento degli abitanti del luogo, non leggendo il codice civile. Se una persona, di qualsiasi nazionalità, vede che la strada è pulita, non vorrà mica farsi notare essendo il primo a sporcarla. Se lo facesse si sentirebbe diverso, oltre a rischiare una sanzione pecuniaria. Ma ciò che teme di più uno straniero è essere segnalato come tale dall'indice del cittadino locale o dal suo sguardo minaccioso.
Se nel paese ospitante le auto si fermano per far passare i pedoni, a prescindere dalla nazionalità, qualsiasi straniero, se vorrà guidare, prima o poi diventerà un autista disciplinato.
Qualsiasi persona, se vuol mangiare, anticiperà gli orari dei pasti se i ristoranti e i negozi alimentari chiudono prima.
Quindi se vedete che uno straniero sporca le strade, blocca il traffico, non paga le tasse, si comporta da criminale, forse ha imparato a farlo dagli abitanti dal luogo, forse ha capito che lì può fare tutto questo, indisturbato, perché lo ha visto fare dagli abitanti locali.
Lo straniero è come uno specchio. Riflette l'immagine del paese. Ma è anche come un bambino che segue l'esempio degli adulti da cui vuole imparare.
Se così non fosse, non si spiegherebbe come mai gli stranieri che vanno in Svizzera si comportano diversamente dagli stranieri che vanno in Italia, pur provenendo dalla stessa nazione.
E se il paese attira malintenzionati, non è certo colpa degli stranieri, ma del paese che offre casa alle male - intenzioni. 


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