Lo straniero è lo
specchio del locale.
Un riflesso allegro,
in un paese gioviale.
Un'immagine
trasparente, in un paese leale.
Uno sguardo congelato,
in un paese glaciale.
Un'ombra cinese, in un
paese teatrale.
Un losco spettro, in
un paese criminale.
A volte penso a tutti
quelli che danno la colpa agli stranieri quando in un paese le cose
vanno male. Molto probabilmente queste persone ignorano cosa vuol
dire essere stranieri. Molto probabilmente queste persone non sono
mai uscite dal loro quartiere. Molto probabilmente queste persone
parlano per luoghi comuni e hanno scarsa capacità di immaginazione e
comprensione.
Perché se avessero
provato l'esperienza di essere stranieri, di trasferirsi in un paese
diverso dalla loro patria allora saprebbero perfettamente che lo
straniero, solitamente, non si trasferisce per rubare, ma per cercare
una nuova casa, una nuova vita, una nuova possibilità. Pertanto ciò
che tenta di fare è integrarsi: parlare la lingua locale, rispettare
le abitudini e le leggi del posto.
Lo straniero impara le
regole locali principalmente osservando il comportamento degli
abitanti del luogo, non leggendo il codice civile. Se una persona, di
qualsiasi nazionalità, vede che la strada è pulita, non vorrà mica
farsi notare essendo il primo a sporcarla. Se lo facesse si
sentirebbe diverso, oltre a rischiare una sanzione pecuniaria. Ma ciò
che teme di più uno straniero è essere segnalato come tale
dall'indice del cittadino locale o dal suo sguardo minaccioso.
Se nel paese ospitante
le auto si fermano per far passare i pedoni, a prescindere dalla
nazionalità, qualsiasi straniero, se vorrà guidare, prima o poi
diventerà un autista disciplinato.
Qualsiasi persona, se
vuol mangiare, anticiperà gli orari dei pasti se i ristoranti e i
negozi alimentari chiudono prima.
Quindi se vedete che
uno straniero sporca le strade, blocca il traffico, non paga le
tasse, si comporta da criminale, forse ha imparato a farlo dagli
abitanti dal luogo, forse ha capito che lì può fare tutto questo,
indisturbato, perché lo ha visto fare dagli abitanti locali.
Lo straniero è come
uno specchio. Riflette l'immagine del paese. Ma è anche come un
bambino che segue l'esempio degli adulti da cui vuole imparare.
Se così non fosse,
non si spiegherebbe come mai gli stranieri che vanno in Svizzera si
comportano diversamente dagli stranieri che vanno in Italia, pur
provenendo dalla stessa nazione.
E se il paese attira
malintenzionati, non è certo colpa degli stranieri, ma del paese che
offre casa alle male - intenzioni.
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