"Schwanden,
non reggo più il gioco del silenzio."
"E perchè
dovresti?"
"Non voglio
rivelare cattiverie."
"Le persone
cattive non parlano, non rivelano i loro cattivi pensieri, ma li mettono in
pratica. Preferisci che la cattiveria diventi parte intima del tuo
essere?"
"No, ma non
vorrei sembrare pazza."
"Sei
un'artista non una pazza. Pensa, per esempio, se Dario Argento non avesse
espresso i suoi omicidi forse li avrebbe commessi."
"Va bene mi hai
convinto. Riprenderò a scrivere ciò che ho dentro anche se ho sempre meno
tempo."
"Ti
aiuterò ascoltandoti e ponendoti le giuste domande. Iniziamo
con la prima: che cos'
hai?"
"Vorrei
indietro la Mia vita da miserabile persona senza figli. Miserabile perché se
parli con qualsiasi genitore ti dice che un figlio è felicità e il senso della sua vita. Io invece rivorrei la Mia vita priva di senso."
"Ma come,
non sei contenta di badare a tua figlia?"
"Sono
contenta, ma mi sento in trappola. Non posso dare libera espressione al Mio
essere, sto uccidendo l'artista."
"In poche
parole sei Una Madre pentita."
"La verità è che non ho Mai creduto di volere una famiglia, nel senso che ho sempre visto
e vissuto la famiglia come un luogo asfissiante: routine, feste forzate, luoghi
comuni, ruoli, doveri... e consumismo giustificato e obbligato... nulla di piu'
distruttivo per chi ha neuroni diciamo artistici."
"E
quindi?"
"La
questione è che non potrei più vivere lontano da mia figlia. La amo. E sono
felice di non lavorare per dedicarmi a lei, anche se qui, devo ammettere, forse entra in
gioco l'insoddisfazione professionale piuttosto che la vocazione
materna. Vedi, essere genitori è una condizione irreversibile. Una volta che
diventi genitore non puoi più essere non genitore. In un certo senso è come
la morte: da lì non ne esci."
"E secondo te alle persone piace morire? Nessuno piu' avrebbe figli se fosse così."
"Il fatto è che le persone sembrano non chiedersi nulla. A scuola è da asociali
studiare e allora non studiano. Non lavorare è da emarginati e allora non si
discute anche se il lavoro non piace. Arrivano ad una certa età e allora il
figlio ci vuole. La gente pare che non viva, ma porti avanti la baracca. Se dicono che e' Natale allora la gente mangia panettone anche se non piace. Se e' Pasqua
allora si mangia la colomba. E Tu mandi giù senza distinguere convinto di non star mangiando
merda solo perche' te lo dicono."
"Ma
nessuno ti obbliga a seguir convenzioni anche se hai famiglia".
"In teoria
sì, ma in pratica sei sempre sotto stress affinché non cedi e fai come dicono
loro perché sei stanco e non ce la fai più. Come quando i figli fan capricci".
"Ma se sei
forte resisti."
"Il guaio è che in certi momenti vorresti solo vivere la tua vita tranquilla senza
render conto a nessuno. So che per mia figlia farei di tutto, ma poi mi chiedo
perchè si metta al mondo un figlio sapendo che la tua salute e qualità di
vita peggioreranno: problemi dopo e durante Il parto, stanchezza prolungata per
anni, anni di sonno persi, nonché nervosismo ..."
"beh se
nessuno avesse più figli, ciascuna vita potrebbe essere perfetta, ma rimarebbe
perfettamente fine a sè stessa. Anche se diventassi una scrittrice ad un certo
punto non avresti più persone che ti leggono.
"Lo so
perfettamente. E' solo che bisogna ammettere che per una persona che ambisce a
fare una vita all'insegna del benessere e del relax fare figli appare come la
cosa più irrazionale che esista."
"La vita è
quella cosa che se ti soffermi a pensare perde ogni senso".
"Va bene,
ma allora perchè generare una persona che dà il senso alla tua vita se tanto
la vita è priva di senso?"
"Sai che
alla gente piace illudersi. E piace anche trovare un alibi per non realizzare i
propri sogni. Un figlio è l'ideale."
"Sai
benissimo che non accuserò mai mia figlia per i miei fallimenti. E poi se hai
grilli per la testa, di certo non ti passano figliando. Prima o poi il loro
suono ti richiama, come sta succedendo a me."
"E allora
seguili."
"A volte è veramente difficile. Ho come l'impressione che quando mia figlia si svegli
al mattino, la Mia giornata finisca."
"E questo
si chiama non accusare tua figlia?"
"Hai
ragione, ma spesso concepisco idee e pensieri che vengono uccisi dal suo pianto."
"Quindi la
stai accusando? Senti, magari non credi alla famiglia ma so che credi all'amore.
Il tuo amore per lei prevarrà e sicuramente troverai anche il modo per
esprimere il tuo essere anche se non tramite una carriera e una famiglia
tradizionali."
"Hai
ragione e questo vale anche per chi già amavo prima di mia figlia. Però certi
momenti, quando all'amore subentrano questioni pratiche e vi sono disaccordi,
arrivo quasi al punto che vorrei che la mia vita finisse."
"Lo sai
bene che non lo vorresti perchè pensi: chissà lei come farebbe. E' lei che ti
spinge ad andare avanti, è lei che ti fa sentire indispensabile. E' lei il
senso della tua vita."
"E' un
controsenso: generi chi ti ruba il tempo, il sonno e la vita per avere il senso
di una vita che non ti appartiene più. E' un patto col diavolo se ci pensi."
"E' così se
pensi che la tua vita non abbia altro senso oltre lei."
"Ma io mi
sento una nullità. Non posso neanche sfogarmi perchè se urlo è diseducativo.
L'altro giorno mi sono morsa la mano in presa ad una crisi di nervi e di stanchezza
per la mancanza di dar libero sfogo al Mio essere."
"Capisco, a
maggior ragione ne devi parlare e scrivere e trovare il tempo per Te. Se
sembrerai pazza non preoccuparti del giudizio degli altri ma del fatto che se
non ne parli diventerai pazza sul serio e allora sarà un problema di sostanza e non di
apparenza."
"Grazie Schwanden. Posso farti una domanda?"